Un intreccio intenso di emozioni ha accompagnato i giovanissimi di Ac e i ragazzi dell’Acr, a Roma per il Giubileo degli adolescenti. La gioia dell’incontro e della festa si è mischiata alla profonda commozione per la scomparsa di Francesco. Le cui esequie si sono celebrate questa mattina in Piazza San Pietro. Per molti di loro, la morte del Papa ha avuto il sapore di una perdita familiare, come quella di un nonno caro al quale si è particolarmente affezionati e che ci è stato sempre vicino. Il dolore si è miscelato al desiderio di condividere, di ritrovarsi, di pregare insieme, e l’esperienza giubilare vissuta ha assunto un significato ancora più denso e spirituale.
Sono stati oltre duemila gli adolescenti di Azione cattolica a ritrovarsi a Roma nella chiesa di Santa Maria delle Grazie al Trionfale e nella piazza antistante. Giunti da tutta Italia verso l’ora di pranzo.
Dopo l’accoglienza animata dai volontari, il pomeriggio è proseguito con un ricco programma che ha saputo coniugare la festa dello stare insieme e la sobrietà e profondità richiesta dal momento storico. Proprio nel segno dell’eredità di Papa Francesco.
L’evento, inserito nel programma ufficiale del Giubileo degli adolescenti, è stato possibile grazie alla collaborazione con il Dicastero per l’Evangelizzazione, la comunità parrocchiale e il Comune di Roma.
Il cuore del pomeriggio è stato rappresentato dalle tante testimonianze, che hanno toccato temi fondamentali della vita dei ragazzi: la fede, la scuola, la società. Ogni racconto ha aiutato a riscoprire la bellezza dell’amicizia come spazio privilegiato in cui la fede prende forma concreta.
Alcuni adolescenti hanno raccontato momenti in cui si sono sentiti accompagnati da Dio o in cui, nel cammino con gli altri, hanno fatto esperienza della presenza del Signore.
Altri hanno condiviso episodi di vita scolastica vissuti con uno stile di attenzione, presenza e impegno, ispirandosi ai valori dell’Azione cattolica e agli insegnamenti di Francesco.
E ancora. L’incontro con il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo. La sua testimonianza forte e incoraggiante raccolta dal presidente nazionale Ac, Giuseppe Notarstefano e offerta ai presenti. Generazioni diverse ma un solo obiettivo, il bene di tutti a partire da quello dei più piccoli.
In particolare, grande emozione ha suscitato la testimonianza del Coro delle mani bianche e dell’Orchestra dei ragazzi senior di Avezzano. Un progetto che valorizza i talenti e l’inclusione in note. Attraverso la musica e il canto, è stato trasmesso un messaggio potente di speranza, capace di “toccare il cielo con un dito”.
Presente la Presidenza nazionale Ac, la preghiera eucaristica guidata dall’assistente ecclesiastico generale, il vescovo Claudio Giuliodori, ha reso centrale il ricordo di Papa Francesco. A ciascun partecipante è stato donato un libretto con brani scelti della Christus vivit. L’esortazione apostolica che ha segnato l’intero pontificato nel rapporto con i giovani.
In quei testi, molti hanno ritrovato parole familiari, come l’invito a non lasciarsi rubare la speranza. Diventato oggi un mandato da portare nel cuore e tradurre in scelte di vita concrete.
Il Giubileo vissuto in questo contesto così particolare ha assunto un valore unico: non solo festa, ma esperienza di fede condivisa, riflessione e memoria viva. I sogni e i desideri di questi adolescenti, illuminati dalla testimonianza di Papa Francesco, si proiettano ora in avanti con una forza nuova. Perché il suo sorriso, i suoi gesti e le sue parole continueranno ad accompagnare questi ragazzi nel loro cammino. Rendendo concreta ogni giorno quella speranza che hanno respirato insieme a Roma.