Il terziario tiene ma servono misure concrete
Il “Diario Economico” semestrale di Confcommercio Piacenza, realizzato da Format Research, conferma che il terziario è il pilastro dell’economia piacentina: rappresenta il 63% delle imprese extra-agricole e dà lavoro al 59% degli occupati. Tra ottobre 2024 e marzo 2025 si è registrato un aumento delle nuove imprese (488, +67 rispetto al 2023), ma anche un incremento delle cessazioni (895, +97), con un saldo negativo di -310, sebbene in miglioramento rispetto al -474 dell’anno precedente. Particolarmente positiva la ripresa del turismo, che ha ridotto il saldo negativo da -116 a -46.
Nel commercio prevale il dettaglio (50,8%), seguito da ingrosso (34,9%) e ingrosso auto (14,3%); nel turismo, dominano i pubblici esercizi (94,4%); nei servizi spiccano immobiliari (23,4%), professioni tecniche (20,3%) e trasporti (16,9%). Sul piano occupazionale, il terziario impiega 49.685 persone su 81.000 lavoratori extra-agricoli totali, ma preoccupa il calo delle assunzioni a tempo indeterminato (-4% rispetto al pre-Covid). Il presidente di Confcommercio, Raffaele Chiappa, sottolinea l’urgenza di investire in formazione e competenze per favorire occupazione stabile e qualificata.
Preoccupa anche la contrazione del credito: i prestiti richiesti dalle imprese del terziario sono scesi a 1,3 milioni di euro, sotto i livelli del 2023 e pre-pandemici, a differenza del dato nazionale. Chiappa richiama a un impegno comune di istituzioni e banche per invertire la tendenza e favorire investimenti.
Nel complesso, il terziario piacentino mostra vitalità ma resta fragile: è in crescita il dinamismo imprenditoriale, soprattutto nei servizi e nel turismo, ma persistono criticità legate alla tenuta delle imprese, all’accesso al credito e alla stabilizzazione del lavoro. Confcommercio chiede misure strutturali a sostegno delle microimprese, che costituiscono il 96% del tessuto economico locale.
