Nel Diario Economico 2025 curato da Format Research per l’Osservatorio Economico di Confcommercio Piacenza, il terziario si conferma motore dell’economia locale pur permanendo alcune incertezze.
Il comparto rappresenta il 63% delle imprese attive in provincia (circa 12 mila su 19.458) e il 60% degli occupati, pari a quasi 50 mila addetti. Tuttavia, nei primi tre trimestri del 2025 si registrano 133 nuove iscrizioni e 312 cessazioni, con un saldo negativo di 179 imprese.
Il presidente Raffaele Chiappa sottolinea come il settore resti “il pilastro produttivo e occupazionale del territorio”, ma segnala il peso eccessivo di tasse e burocrazia. Le microimprese (meno di dieci addetti) costituiscono il 95,7% del totale, con prevalenza di ditte individuali (51,4%), seguite da società di capitali (29,7%) e società di persone (16,3%).
All’interno del terziario, commercio, turismo e servizi si dividono rispettivamente in 43,9%, 15,5% e 40,6% delle attività. Il comparto dei servizi impiega da solo oltre 27 mila lavoratori, concentrati in trasporti (27%), attività professionali e tecniche (23,7%), sanità e assistenza sociale (13,3%).
Sul fronte finanziario, i prestiti alle imprese del terziario ammontano a 1,29 miliardi di euro (luglio 2025), in calo rispetto al 2024 e ai livelli pre-pandemia. Chiappa chiede di “sostenere la liquidità delle PMI”, ricordando che senza credito e investimenti “anche la voglia di innovare si affievolisce”.
La priorità per Confcommercio è rafforzare la formazione professionale e l’apprendistato, accompagnando le imprese verso una transizione digitale e sostenibile, ma anche “più umana”, capace di creare fiducia e opportunità per i giovani.