Se qualcuno è ancora convinto che la semplice pubblicazione di notizie sui canali digitali sia la strada più scorrevole, e automatica, per acquisire lettori giovani, pronti a pagare i contenuti di tasca propria, farebbe bene a dare un’occhiata all’accurata ricerca presentata in occasione della recente Conferenza Internazionale LATAM di WAN-IFRA a Panama. Lluìs Cucarella, CEO di Next Idea Media e direttore editoriale del Laboratorio di Giornalismo della fondazione Luca de Tena, ha illustrato i dettagli delle conclusioni alle quale è arrivato uno studio molto approfondito sui rapporti fra giovani spagnoli e notizie pubblicate su canali digitali a pagamento. Lo studio, svolto su un ampio campione di soggetti compreso fra i sedici e i ventiquattro anni di età – nel periodo fra aprile 2023 e novembre 2024 – ha scoperto che i giovani sono tutt’altro che ben disposti a spendere denaro sui canali digitali. Il 76% del campione utilizza i social – gratuiti – per informarsi, passa meno di trenta minuti al giorno a consumare notizie, ed il 68% degli intervistati non pagherebbe più di cinque euro al mese per abbonarsi. Ancora peggio è andata la fase finale dell’indagine, quando il campione è stato intervistato dopo aver avuto accesso gratuitamente – per un periodo di tempo limitato – a canali digitali a pagamento. L’80% ha dichiarato che il valore, in termini di contenuti informativi ricevuti, non giustificava il costo dell’abbonamento mensile. Al di là delle ragioni addotte – fra le quali la resistenza culturale ad impegnarsi on line con gli abbonamenti, il fastidio per la pubblicità intrusiva, la scarsa fiducia nella qualità informativa – resta la sonora bocciatura all’idea che si possano trovare nuove fonti di redditività presso il target giovanile con la semplice pubblicazione di notizie a pagamento on line.
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