Romanzi di formazione: dalla nascita alle novità in libreria | Libri Mondadori

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I romanzi di formazione, o Bildungsroman 

La storia dei romanzi di formazione - chiamati non a caso anche Bildungsroman - fonda le sue radici nella narrativa tedesca di fine Settecento e inizio Ottocento. Oggi questo genere è diffusissimo nelle nostre librerie, e rimane tra i preferiti da lettrici e lettori di qualsiasi età.

Si tratta di storie e racconti che seguono l'evoluzione di un personaggio verso la maturazione e l'età adulta, attraverso prove da superare, viaggi da affrontare, errori ed esperienze propri della crescita. 

Ma qual è la loro storia?

Mentre oggi i romanzi di formazione raccontano emozioni e sentimenti, in passato avevano uno scopo molto più istruttivo: attraverso l'educazione sociale del protagonista del racconto, l'autore tentava di stimolare quella del lettore.

Il primo a parlare di Bildungsroman fu Johann Wolfgang Goethe, che nel 1796 scrisse sulla vita di un giovane borghese e del suo viaggio - fisico e spirituale - attraverso l'Europa. Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister è a oggi il più famoso testo che si può ricondurre al genere letterario.

In tedesco il termine Bildung viene usato per indicare sia qualcosa che è già stato prodotto, sia qualcosa che sta producendosi. Una situazione in divenire. Francesco Varanini nel suo La formazione come arte letteraria: ovvero la Morfosfera, definisce quindi

"il Bildungsroman, il "romanzo di formazione", che guarda all'apparire della persona, alla sua origine: descrive così, dal di dentro, osservate nel loro nascere, attraverso le emozioni, le passioni, i dolori e le continue scoperte, l'evolversi del protagonista verso la maturità e l'età adulta. [...] Non c'è formazione senza trasformazione, senza auto-formazione»

Infatti i romanzi di formazione sono principalmente dedicati a ragazze e ragazzi in età adolescente, proprio quando la crescita è investita da esperienze nuove, cambiamenti e scoperte.

L'eroe di questi libri impara a conoscere se stesso e il mondo che lo circonda, ma soprattutto "a partire dalla sua esperienza personale elabora una conoscenza critica della realtà sociale e culturale e della propria condizione" (Giulio Ferroni in Storia della Letteratura Italiana).

I romanzi di formazione rimangono comunque un genere apprezzato anche dai più grandi, che incontrano il loro passato nel racconto dell'infanzia e ritrovano loro stessi nel raggiungimento dell'età adulta.

In quali altri generi può essere declinato il romanzo di formazione?

Nella lista che segue abbiamo inserito romanzi di formazione per tutti i gusti: per ragazzi e per adulti, contemporanei e di epoche passate.

Le declinazioni di questo genere possono essere diverse, ognuna adatta alla sua epoca: dal romanzo storico all'autobiografia, dalla raccolta epistolare ai mondi fantastici.

Novità sugli scaffali

Cominciamo questo percorso di lettura sui romanzi di formazione dalle novità: il genere come dicevamo, non si è affatto estinto ma anzi, continua a essere uno dei più adorati.

I romanzi di formazione da poco arrivati in libreria sono diversi e molto interessanti.

Originale, commovente e dotato di molti espedienti narrativi, La mia ultima storia per te di Sofia Assante rinnova il romanzo di formazione raccontando una storia che percorre l'intera vita di due ragazzi, ma si concentra sulla loro amicizia nata nell'età della loro preadolescenza, quando basta condividere le scale della stesso palazzo per scatenare dei sentimenti la cui forza è capace di superare tutto. 

Dopo sette anni di silenzio, Pietro Grossi tona in libreria con Qualcuno di noi, la sua storia, in cui i tratti generazionali di ragazzo cresciuto nella Toscana agiata negli anni Novanta si mescolano con quelli dello scrittore che è diventato. Un libro maturo e coraggioso.

Dalla Toscana all'Irlanda: Vicino a casa di Michael Magee racconta in modo incredibilmente autentico la vita di un giovane laureato della zona ovest di Belfast, dove Magee è cresciuto. Sean, classe operaia, lotta per costruirsi una vita all'ombra della violenza sia politica che domestica che lo circonda, costretto a decidere che tipo di uomo vuole diventare quando tutto sembra remare contro di lui.

Il mondo che da qualche parte esiste è l'esordio felice di una scrittrice molto promettente, Valeria Sirabella. La storia è ambientata in una Roma che oscilla tra periferia estrema e quartieri alti, dove due ragazze diverse in tutto diventeranno il vortice gravitazionale che costringerà i loro reciproci mondi a fare i conti con i propri segreti.

Charlie Palla di Cannone è una favola folle, danza macabra, spericolata speculazione filosofica e scientifica, che mette in scena l’insofferenza di anime tormentate e ribelli che hanno la faccia di ragazzini scatenati. Da tempo non si leggeva una narrazione così intrisa di crudeltà e sgomento come questa di Giulio Spagnol.

La cattiva abitudine, eccezionale esordio di Alana S. Portero dalle atmosfere almodovariane, è un romanzo di formazione crudo e feroce, ma anche poetico, dove gli estremi si incontrano per mostrarci come sopravvivere a una società che non accetta il diverso; una voce trasportata dalla bellezza e dalla rabbia, che insegna a guardare il mondo con occhi nuovi.

Le bugie della nostra vita di Mikita Franko è un romanzo intenso che punta dritto al cuore raccontando senza ipocrisie una storia estremamente attuale con uno stile fresco e brillante che regalerà a lettrici e lettori non poche risate.

Oro puro di Fabio Genovesi racconta, attraverso lo sguardo di un ragazzo di sedici anni, una delle più grandi avventure della Storia: il viaggio di Cristoforo Colombo alla scoperta dell'America.

In Dove nascono le ombre Lavinia Petti coglie il momento della fine dell'infanzia, raccontando magistralmente l'estate dei dodici anni di Elia: ci regala una storia ricca di personaggi indimenticabili che, come ha scritto Lorenzo Marone, "intreccia suspence, incanto e tenerezza".

Di adolescenza e di passaggio all'età adulta racconta anche Alessio Torino in Cuori in piena, un romanzo magnifico, ambientato nell'Appennino umbro marchigiano, in una natura quasi selvaggia che fa da sfondo alla crescita del giovane Corsi nell'estate che gli cambierà la vita. 

In altro luogo, ma con altrettanta intensità, Il giovane Mungo di Douglas Stuart ci restituisce un ritratto di figli senza padre e il miracolo del primo amore: una storia avvincente e rivelatrice sul significato della mascolinità, sulla violenza che tocca molte persone queer e sui pericoli dell’amare qualcuno.

I romanzi di formazione contemporanei da non perdere

Il romanzo di formazione negli ultimi decenni è molto cambiato, adeguandosi alle generazioni native digitali e a tutti i cambiamenti che la Storia porta con sé.

Già nel 2001 Il Vangelo secondo Larry di Janet Tashjian ha dato il via all'epoca delle ambientazioni digitali: i protagonisti infatti utilizzano un "blog", antenato dei social network, che si trasforma in strumento con cui esprimere se stessi, indispensabile e irrinunciabile.

Oggi questa narrativa ha già inglobato tutte le nuove tecnologie ma non solo: nei romanzi di formazione contemporanei troviamo la vera essenza dei Millennials e della generazione Z, con dibattiti sull'inclusività, sulle diverse forme d'amore, sull'identità, ma anche sull'ambientalismo, l'ecologia e sull'abbattimento di alcune regole sociali obsolete.

Il romanzo di formazione nel Novecento

Ogni tempo ha i suoi cambiamenti e le sue novità, e così come gli anni contemporanei si sono differenziati da Novecento, quest'ultimo ha segnato una forte evoluzione su Ottocento e Settecento

Il romanzo di formazione in quest'epoca non è stato risparmiato dal cambiamento, ma anzi, si è trasformato da strumento pedagogico a psicologico, portando l'attenzione degli autori alla descrizione dei personaggi. Dopotutto gli eventi politici e sociali hanno imposto a questo secolo profonde riflessioni sui rapporti tra singolo e società.

Nella narrativa ottocentesca il ruolo dell'individuo era inserito nella società borghese e massificata, mentre nel Novecento si preferisce la descrizione della realtà e delle sue contraddizioni, conferendo ai personaggi un'intimità prima assente.

Gli esempi più lampanti di questo cambiamento sono ritrovabili ne I turbamenti del giovane Törless, racconto autobiografico della vita di collegio di Robert Musil dove si passa dalla fanciullezza alla virilità, e in Dedalus di James Joyce, dove non mancano l'emotività dell'infanzia, i turbamenti dell'adolescenza e le insoddisfazioni della gioventù.

Anche Jack London in Martin Eden narra un percorso di crescita e l'entrata in società delineando con attenzione gli aspetti psicologici del personaggio. E più recentemente, Walter Tevis ne La regina degli scacchi, costruisce una protagonista incredibile, che grazie al gioco più solitario che esiste, riesce a chiedere aiuto e a lasciarselo dare.

Insieme a loro, altre autrici e autori hanno dato vita a personaggi dall'eccellente caratterizzazione e a romanzi indimenticabili, ancor oggi imprescindibili per la crescita di lettrici e lettori.

Tra Settecento e Ottocento: il romanzo di formazione classico

Se il Novecento ci ha lasciato i romanzi a cui siamo più legati ancora oggi, Settecento e Ottocento hanno creato le basi del romanzo di formazione, soprattutto in Germania. Goethe credeva fermamente che in questo genere si racchiudesse un'indagine profonda dell'individuo e delle sue trasformazioni.

Il romanzo di formazione viene scritto e letto come forma di approfondimento pedagogico. Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister, per esempio, sono un insieme di intense riflessioni sulla costruzione umana della persona e del suo rapporto con la società, sulla vita e sull'arte.

Caratteristiche affini che troviamo nella narrativa francese e inglese di fine '700 e '800. Autrici e autori come Stendhal - con Il rosso e il nero -, Gustave Flaubert - L'educazione sentimentale -, Charles Dickens -con Grandi speranze - e Charlotte Brontë - Jane Eyre - si immergono nel romanzo realistico, nel racconto del fallimento, nella descrizione della società borghese, narrando dolori, paure, innamoramenti e passioni amorose.

I romanzi di formazione italiani

In Italia la produzione di questo genere è stata - ed è - altrettanto florida. Molti tra i nomi che citeremo sono nell'immaginario comune di intere generazioni di italiani, proprio perché questi romanzi fondano le basi della nostra crescita, non solo personale ma anche societaria.

Nel 1867 viene pubblicato postumo Le confessioni d'un italiano di Ippolito Nievo, in cui l'autore ripercorre la sua infanzia con gli occhi dell'adulto, metafora sul raggiungimento dell'unità nazionale italiana.

Poco dopo è Carlo Collodi, e il suo Le avventure di Pinocchio, a entrare nelle case di tantissimi connazionali: la storia del burattino che da pezzo di legno diviene una persona reale al momento della sua responsabilizzazione, è considerato a oggi un capolavoro della letteratura mondiale.

Tra i periodi storici che più hanno ispirato il romanzo di formazione c'è certamente quello della Resistenza. Testi come Il sentiero dei nidi di ragno di

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Redazione Libri Mondadori