8xmille: una firma che fa bene. Intervista a mons. Giuseppe Baturi - Migrantes Online

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9 Maggio 2025 – Grazie all’8xmille alla Chiesa cattolica, dal 1990, ogni anno vengono realizzati migliaia di progetti, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. Una firma che si traduce in accoglienza, solidarietà e speranza. Ne parliamo con S.E. mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei.

Qual è il valore della firma dell’8xmille alla Chiesa cattolica?

Destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica ha un valore enorme in termini di solidarietà e democrazia. Con le risorse a disposizione si va incontro ai bisogni degli ultimi, di chi non ha un tetto o un lavoro, di chi è vittima della tratta, di chi si ritrova in condizioni di disagio, dei bambini, di chi deve curarsi, di chi sfugge da guerre, catastrofi naturali ed emergenze. Insomma, di chiunque abbia necessità, sia italiano che straniero. E questo accade nelle grandi città, nei piccoli centri e nelle periferie, negli angoli più dimenticati del mondo.

Come previsto dalla legge, i fondi possono essere utilizzati per le esigenze di culto e di pastorale, per gli interventi caritativi nelle diocesi e nei Paesi in via di sviluppo oltre che per il sostentamento del clero. Concretamente, con l’8xmille si riesce a restituire dignità a un’umanità spesso ai margini e sofferente e a dare supporto ai sacerdoti sul territorio e al di là dei confini nazionali. La firma è un gesto semplice, che non costa nulla, ma ha ricadute importantissime per la comunità, per il welfare, per il bene comune perché le risorse permettono di combattere il degrado sociale, di promuovere il volontariato e la corresponsabilità, di favorire la creatività delle comunità ecclesiali, di recuperare e tutelare il patrimonio artistico e culturale dei nostri territori. In sintesi, di salvare vite umane e di prendersi cura dell’uomo, in ogni contesto, a qualunque latitudine.

Secondo lei, l’8xmille, ormai in vigore dal 1990, ha cambiato il volto della Chiesa in Italia e nei Paesi in via di sviluppo?

Basta scorrere i dati del Rendiconto, che ogni anno viene pubblicato, per comprendere quanta speranza, quanto bene e quanta dignità scaturiscono dalle firme dell’8xmille alla Chiesa cattolica. Solo nel 2023, per gli interventi caritativi in Italia, sono stati destinati 150 milioni di euro, ripartiti tra le 226 diocesi, mentre sono stati approvati ben 440 progetti a livello internazionale, per sostenere alfabetizzazione e scolarizzazione, salute, formazione professionale in campo sanitario, agricolo-ambientale, economico e cooperativo e delle comunicazioni sociali, promozione umana e difesa delle etnie minoritarie. Sono cifre, numeri, percentuali da cui traspaiono volti, storie, sogni e ripartenze, dedizione, pezzi di strada fatti insieme, mani tese e sorrisi condivisi.

A fronte del calo progressivo delle scelte 8xmille a favore della Chiesa cattolica che appello farebbe ai cattolici perché firmino e invitino a firmare per la Chiesa cattolica?

In un tempo di divisioni e contrapposizioni crescenti, è urgente riscoprire l’importanza di valori come il bene comune, la solidarietà, la partecipazione. Firmare per l’8xmille alla Chiesa cattolica fa la differenza, spesso anche tra il vivere e il morire, per migliaia di persone. Non è retorica, ma realtà. Io stesso ho avuto modo di constatarlo in diverse occasioni, ad esempio in Siria e in Libano, dove i poveri ora possono curarsi e nutrirsi, in situazioni in cui altrimenti sarebbe stato impossibile. Tutti, sia chi presenta il 730 o il Modello Redditi Persone Fisiche, ma anche i pensionati e chi non è obbligato a presentare la dichiarazione, possono contribuire – senza costi, perché l’8xmille non è una tassa in più – a mettere in circolo amore, bellezza e speranza. E questo fa bene a chi di queste risorse ne usufruisce, alla Chiesa, allo Stato e al suo welfare, alla società, a ciascuno. Provare per credere.


8XMILLE: COME SI DESTINA?

I contribuenti indicano la propria scelta con una firma in una delle caselle degli appositi spazi predisposti su tutti i modelli della dichiarazione dei redditi. I soggetti destinatari dell’8xmille, tra i quali c’è anche lo Stato, possono variare ogni anno, perché il meccanismo è aperto: ogni confessione religiosa può infatti stipulare accordi con lo Stato italiano e chiedere di aderire all’8xmille. Questo garantisce la pluralità religiosa.

LA FIRMA VALE PER SEMPRE?

No. Il meccanismo non è automatico. Ogni anno è necessario scegliere nuovamente a chi destinare l’8xmille.

CHE COSA BISOGNA FARE PER DESTINARE L’8XMILLE ALLA CHIESA CATTOLICA?

Ogni contribuente potrà destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica attraverso il modello normalmente usato per la dichiarazione dei redditi:

  • Il modello 730 – 730-1.
  • Il modello CU (Certificazione Unica).
  • Il modello Redditi PF.

Alla scelta, è bene precisarlo, possono partecipare anche i possessori del modello CU che non hanno obblighi fiscali.

SE NON FIRMO, CHI DECIDE DOVE VA L’8XMILLE?

Lo decide chi, al contrario, ha firmato. Lo Stato italiano, infatti, distribuisce tutti i fondi in base alle scelte espresse dai cittadini che hanno firmato. Se su 100 contribuenti firmano in 50, tutto l’8xmille messo a disposizione dallo Stato sarà ripartito in base alle scelte fatte da questi 50 contribuenti.

SE FIRMO PAGO DEI SOLDI IN PIÙ?

No. Ogni firma equivale ad una preferenza che indica a chi indirizzare l’8xmille delle tasse già pagate da tutti. Perciò ogni firma vale allo stesso modo: non c’è differenza tra quella di un operaio e quella di un imprenditore.

Recapiti
Simone Sereni