Slow Food Italia rinnova anche quest’anno l’adesione alla Giornata della Ristorazione organizzata da Fipe, ribadendo e supportando il valore dell’ospitalità.

Lo fa attraverso l’adesione dei cuochi dell’Alleanza che rappresentano il modello di ristorazione caro a Slow Food, in grado di far convivere territorio, relazioni e per l’appunto ospitalità.

Il tema di questa edizione è l’uovo e i suoi svariati usi in cucina, che coincide con la campagna “Allevare rispettando gli animali e la terra si può” promossa da Slow Food Italia fino alla fine di giugno. In questo contesto, il tema della provenienza di materie prime anche semplici come un uovo trova nuova linfa per coinvolgere gli ospiti e renderli consapevoli dell’importanza di ciò che si cela dietro un piatto, e che marca la differenza nelle scelte di acquisto di un cuoco e di conseguenza di tutti noi quando scegliamo di cosa e dove approvvigionarci quotidianamente.

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Il valore di un messaggio antico e allo stesso tempo moderno

Questo coinvolgimento intorno alla tavola, che trova nella rete dei cuochi dell’Alleanza una delle sue più vive espressioni, rappresenta la chiave di volta per il futuro della ristorazione che per differenziarsi ha bisogno di essere espressione sempre più autentica del territorio.

Per farlo ha necessità di esprimersi attraverso chi crede in un modello agro-alimentare ecologico per i territori e per la vita delle persone e delle specie vegetali e animali che li popolano. Cuochi e produttori insieme, si fanno portatori di un messaggio e di un modello che tutti possono praticare quotidianamente diventando supporter e narratori di messaggi nuovi e contemporanei come la straordinarietà di un formaggio proveniente da latte da animali al pascolo su prati stabili, o del gusto di prodotti provenienti da tecniche agricole e di allevamento antiche che preservano intatte le loro caratteristiche e peculiarità da secoli.

Coinvolgere a tavola, oggi, alla luce delle sfide globali legate alla salvaguardia della biodiversità e della nostra salute, diventa l’elemento cardine in grado di mostrare ancora l’enorme potenziale che il cibo ha per fare leva sul cambiamento positivo e propositivo della nostra vita su questo pianeta. Anche a partire da un solo uovo. Ecco allora che un piatto, un pasto, diventano pretesto per appassionare sempre più persone sul valore del cibo a partire da ciò che si cela dietro la sua produzione e trasformazione. 

L’ospitalità come narrazione del territorio

L’ospitalità, trova qui il suo terreno fertile nella relazione diretta tra l’oste e chi produce, facendo leva sulla narrazione legata alla straordinarietà delle tecniche di produzione e dell’ecosistema nel quale questi prodotti vengono realizzati e che spesso sono eredità culturale e materiale delle comunità che da secoli custodiscono i territori salvaguardando la sua biodiversità, consci del fatto che quest’ultima rappresenta davvero l’elemento più potente per dare valore alla vita sui territori di questo pianeta.

Allora ben vengano le giornate della ristorazione, dove noi di Slow Food siamo ben lieti di contribuire continuando a portare valori di cui questo mondo ha bisogno e di cui la ristorazione può e deve farsi fa portavoce.

Giacomo Miola, vicepresidente Slow Food Italia