La cucina è davvero “buona” quando passa attraverso materie prime prodotte nel rispetto dell’ambiente, degli animali e delle persone… ma non solo! La consapevolezza dell’impatto che ha una cucina professionale, impone anche di essere attenti e selettivi nella scelta degli strumenti da utilizzare, e soprattutto nel modo in cui li si utilizza e conserva. È partendo da questa convinzione che nasce il terzo appuntamento delle Cook to Action, il ciclo di formazioni online pensato per i cuochi e le cuoche dell’Alleanza Slow Food. Un’occasione preziosa per riflettere insieme su come strumenti, tecnica e relazioni umane costruiscano la vera ricchezza in cucina.
Che cosa sono le Cook to Action?
Le Cook to Action sono incontri online rivolti ai cuochi, ma aperti a tutta la rete di Slow Food Italia, con l’obiettivo di approfondire i temi più importanti di Slow Food, applicandoli in modo concreto al mondo della ristorazione per incrociare punti di vista e tecniche, mettere sul piatto le proprie conoscenze settoriali, speziarle e infine cuocerle per trovare il modo giusto, insieme, per dare vita a una vera Alleanza in cucina. Perché solo con pratiche virtuose che fanno bene alla terra si può sperare di rivoluzionare il sistema e cambiare il mondo… una forchettata alla volta.
Se non hai potuto partecipare all’appuntamento del 17 novembre, non disperare: guarda qui la registrazione dell’incontro online.
Nel terzo appuntamento targato Cook to Action, grazie al punto di vista di Marco Martinelli, chef e docente dell’Istituto A. Mantegna di Brescia, siamo partiti dal valore della formazione, per proseguire poi con l’intervento di Gian Luca Marras, Industrial Design Coordinator di Paderno, che ha spiegato l’importanza di utilizzare strumenti da cucina professionali e di qualità che, con le dovute cure, possono durare nel tempo, diventando oggetti per la vita. Abbiamo quindi approfondito i parametri di pulizia nelle cucine professionali grazie alla panoramica di Luca Tizzi e Alessandra Corradi, rispettivamente Direttore Vendite e Responsabile Sviluppo Prodotti di Arix Professional, e infine appreso alcune utili nozioni applicabili in cucina anche grazie agli approfondimenti di Mattia Varano, Project Manager & Packaging Specialist di Cuki che ha sfatato una serie di falsi miti sul modo corretto per conservare il cibo.
I cuochi del futuro: il patto dell’Alleanza nelle scuole
Marco Martinelli, chef e docente all’Istituto Mantegna di Brescia, da tanti anni parte dell’Alleanza Slow Food (ne parlavamo qui), è intervenuto spiegando le applicazioni pratiche e soprattutto gli effetti di una formazione scolastica che promuove il contatto con realtà virtuose e sostenibili, con l’obiettivo di fondere scuola, produttori e territorio.
Marco sottolinea quanto le persone siano sempre l’ago che sposta la bilancia: «La collaborazione con la Condotta Slow Food TerreAcque Bresciane va avanti da tempo e man mano si arricchisce di elementi. Lavoriamo insieme per portare i Presìdi Slow Food della nostra zona direttamente in aula, sia nel corso serale che tra i ragazzi più giovani».
L’idea è di far scoprire agli studenti e alle studentesse non solo la cucina, ma un mondo intero che ruota intorno a un’idea diversa di cibo: «Quello di Slow Food è un modo di essere, di lavorare, di reimmaginare il futuro della ristorazione con consapevolezza, rispetto e cura per ogni singolo passaggio della filiera».
Cura e consapevolezza per un approccio più sostenibile alla cucina
Gian Luca Marras, Industry Design Coordinator di Paderno, ha spiegato l’importanza di affidarsi a materiali di qualità nella scelta degli strumenti utilizzati in cucina: «L’acciaio inox non è tutto uguale. Paderno, ad esempio, predilige sempre l’indicazione 304 e 430, in quanto acciai di alta qualità che garantiscono sicurezza alimentare, durata e resistenza alla corrosione». Gianluca sottolinea che prendersi cura dei propri strumenti consente di risparmiare tempo e denaro, e poi… avere cura è sempre un’ottima idea, gli oggetti come le persone sono portatori di ricordi, memoria e passione tramandata di mano in mano: «Molti si affezionano alle pentole che hanno usato le proprie nonne, e questo ci fa comprendere che aziende come Paderno non vendono solo prodotti, ma anche storie e tradizioni».
Luca Tizzi e Alessandra Corradi di Arix Professional hanno condiviso la loro esperienza settoriale, con lo scopo di ricercare materiali per la pulizia della cucina che possano renderne più semplice il mantenimento, grazie a materie prime antibatteriche e sostenibili e a trattamenti speciali, applicati sia sulle spugne che sulle microfibre, per respingere unto e batteri. «I nostri materiali includono plastica riciclata e cellulosa naturale certificata, permettendo così di dare un contributo concreto alla riduzione degli sprechi e alla salvaguardia dell’ambiente, rispettando nel contempo le regole HACCP e aiutando a prevenire le contaminazioni alimentari» specificano.
In conclusione, Mattia Varano di Cuki Professional ha sfatato i falsi miti in cucina con un’attività giocosa, per ricollegarsi poi al tema dello spreco, ribadendo l’importanza di saper leggere le etichette e di utilizzare i prodotti correttamente per rispettare il cibo e ridurre gli sprechi». Cuki è attivo in prima battuta in questo ambito con progetti come Cuki Save the Food contribuendo ad iniziative per il recupero alimentare, e Frigo Solidale, portando cibo a chi è in difficoltà a Torino. Perché conservare è anche un gesto di cura verso le persone.
Questa formazione parte del programma delle Cook to Action ci ricorda che la cucina Slow Food è un percorso fatto di materiali scelti, relazioni umane e ideali condivisi. Come detto da Marco Martinelli: «La passione e la conoscenza sono l’unica via per un mestiere che duri nel tempo».