Un messaggio semplice che racconta una strategia complessa
In un panorama saturo di comunicazione e overload informativo, McDonald’s lancia un messaggio che colpisce per semplicità e chiarezza:
“Da McDonald’s trovi sempre le patatine. Solo le patatine.”
Un’affermazione che a prima vista potrebbe sembrare banale, ma che racchiude una delle strategie più efficaci nel mondo del posizionamento di marca: dire poco, dire bene, dire in modo coerente.
Cosa si intende davvero per posizionamento di marca?
Il posizionamento è il modo in cui un brand si imprime nella mente del consumatore. Non riguarda solo ciò che si comunica, ma soprattutto ciò che si sceglie di non dire.
In altre parole, un brand forte sceglie il proprio territorio mentale e lo presidia con costanza.
McDonald’s, ad esempio, ha costruito un’associazione mentale immediata tra il suo brand e un elemento specifico del suo prodotto: le patatine.
Questa associazione non è casuale, ma è il frutto di un lavoro di anni su:
- coerenza visiva e comunicativa
- ripetizione del messaggio
- esperienza cliente replicabile e riconoscibile
Quando il packaging e la comunicazione parlano al cervello
Il messaggio “solo le patatine” funziona anche perché è neuro-ottimizzato.
Parla direttamente al cervello del consumatore attivando meccanismi di:
- riconoscibilità immediata (System 1)
- effetto ancoraggio (bias cognitivi)
- memoria sensoriale legata al gusto e alla ritualità
Non è solo una campagna pubblicitaria, ma un esempio perfetto di branding strategico supportato dalle neuroscienze.
Il caso Achille Lauro: quando il posizionamento diventa culturale
Non è un caso che, parallelamente a questa comunicazione semplice, McDonald’s abbia scelto Achille Lauro come volto della campagna “Il Must di Mc”.
Una scelta che ha fatto discutere, ma che dimostra come McDonald’s non si limiti più a posizionarsi su un prodotto, bensì su un immaginario culturale.
Achille Lauro rappresenta trasgressione controllata, identità liquida, modernità.
E McDonald’s, affiancandolo al suo panino “Crispy McBacon”, crea un effetto alone che trasmette questi stessi valori al prodotto.
Un esempio eccellente di posizionamento culturale.
Cosa dovrebbero imparare le PMI italiane
Molte piccole e medie imprese italiane, nel tentativo di raccontarsi, finiscono per dire tutto: servizi, prodotti, storia, valori, tecnologie…
Ma comunicare tutto significa, spesso, non comunicare niente.
La lezione è semplice: la chiarezza vince. Sempre.
Un brand forte si riconosce perché:
- sa chi è
- sa cosa vuole rappresentare
- sa cosa vuole che le persone ricordino
E questo tipo di strategia si costruisce a monte, con analisi e metodo.
Come Braind aiuta le aziende a posizionarsi (bene)
In Braind lavoriamo con un approccio che unisce neuromarketing, branding strategico e analisi percettiva.
Aiutiamo aziende e imprenditori a definire – o ridefinire – il loro posizionamento di marca, per renderlo:
- chiaro
- distintivo
- neuro-efficace
Perché il marketing non è questione di creatività, ma di percezione.
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