Il “project financing” e il futuro del sistema energetico italiano - EP Produzione

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Il futuro della sicurezza e transizione energetica del nostro Paese e dell’innovazione nella produzione elettrica passa anche dal ‘project financing’ di progetti come le nuove unità a ciclo combinato con turbine di ultima generazione presso le Centrali EP Produzione di Tavazzano e Montanaso (LO) e Ostiglia (MN).
Ma quali sono i vantaggi di questa strategia e le prospettive future? Lo abbiamo chiesto a Massimo Sgalletta, Director Finance and Back Office di EP Produzione, e Manfredi Sieni, Director A&F -Infrastructure & Power Financing Italy di UniCredit
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Il 2030 segnerà una delle prime scadenze previste a livello europeo nel percorso di transizione ambientale degli stati membri: secondo il piano Fit for 55, infatti, i Paesi dovranno ridurre le emissioni del 55% rispetto ai livelli di inizio decennio.

A cinque anni da questa prima deadline, la transizione energetica che Italia ed Europa stanno attraversando è entrata in una fase cruciale. I settori produttivi sono chiamati a dare il proprio contributo e, tra questi, quello energetico è certamente uno dei più rilevanti, perché a partire dalle scelte che si faranno, si definiranno le traiettorie verso un futuro sostenibile.

In prima fila in questo percorso ci sono le aziende energetiche, come EP Produzione, che da anni sono impegnate nella modernizzazione degli impianti e nella promozione di soluzioni più sostenibili. Testimoni di questo impegno sono la nuova unità a ciclo combinato realizzata presso la Centrale di Tavazzano e Montanaso e quella in sviluppo ad Ostiglia, impianti che vedranno migliorare non solo le performance, ma anche l’efficienza complessiva, contribuendo significativamente alla sicurezza energetica e decarbonizzazione del Paese.

Massimo Sgalletta, Director Finance and Back Office di EP Produzione

Per finanziare questi ambiziosi progetti, come ci racconta Massimo Sgalletta, Director Finance and Back Office di EP Produzione, l’azienda ha scelto di collaborare con UniCredit: “Questa partnership non è che l’ultimo passo di una relazione ormai consolidata tra noi e UniCredit, iniziata nel 2019 con una prima attività che riguardava due centrali per la produzione di energia elettrica da biomassa”.

Anche Manfredi Sieni, Director A&F – Infrastructure & Power Financing Italy di UniCredit, sottolinea l’importanza della collaborazione tra le due realtà: “Possiamo dire che la relazione commerciale tra le nostre aziende è cominciata molto prima, in quanto UniCredit lavora e supporta da tempo la holding EPH in Repubblica Ceca e in altri Paesi europei. Un rapporto consolidato che si è poi sviluppato anche nel nostro Paese con EP Produzione”.

Nell’ambito di questa collaborazione è stato adottato lo strumento del ‘project financing’, le cui caratteristiche risultano particolarmente vantaggiose per le aziende energetiche, che devono finanziare ingenti investimenti senza gravare sui propri azionisti, poiché il ritorno su questo investimento si concretizzerà solo a lavori terminati. Sgalletta spiega che il ‘project financing’ è diventato una delle principali leve per sostenere la transizione energetica: “Oggi c’è una forte attenzione verso tutto ciò che è ‘green’, ma non tutti i progetti di questo tipo sono finanziabili: per attirare l’interesse del mondo bancario e ottenere finanziamenti, i progetti devono avere caratteristiche che li rendano altresì coerenti con gli obiettivi che il sistema energetico nazionale ed europeo attualmente richiede. Nel caso specifico di Tavazzano e Montanaso, grazie al ‘project financing’, è stato possibile attingere a risorse economiche fin dalle prime fasi di costruzione, contrariamente a quanto avviene con modalità di finanziamento tradizionali dove il finanziamento è basato su flussi di cassa già esistenti”.

Manfredi Sieni ci presenta più da vicino questo strumento finanziario: “In questo caso, un istituto come UniCredit non è solo un finanziatore, ma un vero partner strategico: la nostra funzione è aiutare a strutturare i progetti affinché siano sostenibili e rispondano agli obiettivi della transizione. L’energia è un settore con dinamiche finanziarie complesse e richiede una conoscenza approfondita per strutturare operazioni come queste. Per questa ragione, con EP Produzione abbiamo lavorato non solo sulla parte finanziaria, ma anche sulla corretta allocazione dei rischi e sulla pianificazione strategica. È fondamentale che tutto sia costruito per garantire stabilità finanziaria nel lungo periodo”.

Sotto questo punto di vista, quali sono dunque gli aspetti che rendono un progetto idoneo per essere finanziato tramite il ‘project financing’? Risponde Sieni: “Le banche valutano alcuni elementi fondamentali, a cominciare dagli attori coinvolti – proprietà, costruttore, manutentore e acquirente dell’energia –, proseguendo con i rischi e la valutazione di come sia possibile gestirli al meglio, per finire con la prevedibilità dei flussi di cassa come fonte unica di rimborso del debito. Nello specifico delle attività energetiche della nuova unità a ciclo combinato, vi è una peculiarità: grazie al meccanismo del capacity market, le aziende beneficiano di un acquirente della capacità produttiva solido e certo, che migliora la bancabilità dell’intero progetto”.

Sieni precisa che il ‘project financing’ rappresenta anche una sicurezza per gli investitori: “Il ruolo di Terna è fondamentale in questo contesto in quanto, a fronte della nuova capacità produttiva realizzata e offerta sul mercato (e a condizione, tra l’altro, che tale capacità rispecchi determinati standard in termini di riduzioni di emissioni), riconosce agli operatori un premio fisso per 15 anni. Ciò consente di ridurre significativamente i rischi di progetto, rendendo le iniziative di EP Produzione finanziabili e redditizie anche per le banche. Grazie a questi elementi strutturali, infatti, è possibile realizzare progetti con un profilo di rischio equilibrato, trasformando iniziative che potrebbero a prima vista apparire come rischiose, in investimenti solidi dai significativi ritorni economici”.

“L’introduzione di turbine a ciclo combinato di ultima generazione è un passo fondamentale per garantire che il sistema energetico italiano non solo diventi più efficiente, ma anche più ‘green’”, aggiunge Sgalletta, che precisa: “A Tavazzano e Montanaso non solo è migliorata l’efficienza della Centrale, ma si sono ridotte anche le emissioni specifiche di CO2, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione. Progetti come questi, che uniscono efficienza e sostenibilità, si prestano particolarmente bene a essere finanziati tramite il ‘project financing’ rispetto ad altre modalità di investimento più tradizionali.

Infine, Sieni sottolinea come la crescente attenzione agli obiettivi di decarbonizzazione e la necessità di nuovi impianti renderanno sempre più fondamentale l’uso di strumenti finanziari innovativi: “Anche dal punto di vista bancario, siamo convinti che il ‘project financing’ possa assumere un ruolo strategico a sostegno delle opere infrastrutturali di grande impatto, come quelle che stiamo vedendo nel settore energetico ed infrastrutturale”.

Massimo Sgalletta conferma questa prospettiva guardando avanti: “Stiamo già valutando le possibili applicazioni future di uno strumento che ormai conosciamo molto bene. Guardando agli obiettivi di decarbonizzazione fissati per il 2030, sarà sempre più necessario finanziare nuovi impianti con capitali privati e strumenti come il ‘project financing’. È ormai chiaro che questo modello sarà alla base di numerosi altri progetti di innovazione energetica”.

La caratteristica di flessibilità e la capacità di attrarre investimenti privati tipica del ‘project financing’ lo rendono la soluzione ideale per sostenere piani ambiziosi, che richiedono capitali significativi e tempi di realizzazione lunghi. Sotto questo aspetto non è dunque solo uno strumento strategico per le iniziative in ambito energetico, ma parte integrante di una nuova visione per il futuro infrastrutturale del Paese, dove innovazione, rispetto dei criteri ESG e partnership tra pubblico e privato si intrecciano per garantire una crescita inclusiva e sostenibile.

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