Tre vincitori ex aequo per la seconda edizione del Premio di critica letteraria intitolato al professor Manlio Pastore Stocchi.
La giuria del Premio, composta dalla professoressa Antonietta Pastore Stocchi, dal professor Paolo Mastandrea e dal professor Luigi Garofalo, dopo attenta valutazione delle 36 opere in gara, ha decretato la vittoria ex aequo di tre opere:
Le “prime” stelle di Dante: astronomia e astrologia fra Vita Nova e Convivio
(Longo Editore Ravenna)
di Anna Gabriella Chisena.
Leggere il «libro aperto». Saggio sul Cannocchiale aristotelico
(Edizioni ETS – Res litteraria 23)
di Maicol Cutrì.
Mi emigro per magnar.
Scrittori italiani e letteratura migrante in America dall’Ottocento al secondo dopoguerra
(Alba Edizioni – Collana La Quena)
di Fulvio Ronchese.
A ciascuno dei tre vincitori è andato un premio di 2000 euro.
Il Premio, voluto dalla Fondazione Cassamarca, segue l’inaugurazione della biblioteca intitolata allo studioso e ospitata a piano terra di Ca’ Spineda. La collezione, che si compone di circa 10 mila volumi, è stata donata dalla sorella del professor Pastore Stocchi alla Fondazione e raccoglie i testi appartenuti allo studioso: letteratura e filologia dall’antichità classica, greca e latina, al periodo medievale, dal Rinascimento al Novecento. In occasione dell’intitolazione della biblioteca, la Fondazione aveva annunciato l’istituzione del Premio rivolto a studiosi di qualsiasi nazionalità, per la migliore opera di critica letteraria uscita a stampa nei due anni precedenti.
Manlio Pastore Stocchi (Venezia 1935-Padova 2021), filologo, storico, critico letterario, ha insegnato presso le università di Roma, Bergamo e Padova, dove ha tenuto la cattedra di Letteratura italiana dal 1983 al 2008. Si è dedicato allo studio dei maggiori autori fra Trecento e Novecento (Dante, Petrarca, Boccaccio, Poliziano, Goldoni e moltissimi altri), con particolare attenzione alle vicende del territorio regionale (ha diretto con Girolomano Arnaldi la grande Storia della Cultura Veneta, Vicenza, Neri Pozza, 1976-1986). Membro di numerose accademie italiane, per anni vice presidente dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti; socio onorario (fondatore, membro del Consiglio di Presidenza) dell’Ateneo di Treviso. Nel 1997 fu insignito del premio per la Filologia e la Linguistica dall’Accademia dei Lincei, di cui fu socio nazionale. Condirettore della Rivista di studi danteschi, di Studi sul Boccaccio, di Italia Medievale e Umanistica, di Filologia e critica.
I VINCITORI E LE MOTIVAZIONI
Anna Gabriella Chisena, Le “prime” stelle di Dante: astronomia e astrologia fra Vita Nova e Convivio (Ravenna, Longo editore, 2024)
Con Le “prime” stelle di Dante: astronomia e astrologia fra Vita Nova e Convivio, Anna Gabriella Chisena offre al pubblico un saggio di nitida scrittura, dove si mostra come l’itinerario mentale del Poeta ad Deum sia governato razionalmente da una previa, disciplinata competenza nelle scienze astrali. L’Autrice compie una ricostruzione esemplare da vari punti di vista, ma anzitutto preziosa sull’accidentato campo storico-filologico [per cui basti vedere il rigore delle sinossi schematiche sulle auctoritates delle sezioni astronomiche del Convivio, in appendice al libro], del contesto culturale in cui Dante potè muovere i primi passi di un percorso strenuo, destinato all’operazione del suo ultimo miracolo: la Commedia.
Maicol Cutrì, Leggere il ‘libro aperto’. Saggio sul Cannocchiale aristotelico (Pisa, Edizioni ETS, 2023)
Il Cannocchiale aristotelico di Emanuele Tesauro (1654) abbinava nel titolo il telescopio galileiano alla ‘rettorica di Aristotele’, volendo agevolare il lettore nel cogliere ciò che da solo non potrebbe: il significato delle cose. Si tratta di un caledoscopico teatro dove rinvenire oggetti d’ogni tipo seguendo un ordine barocco: favole e racconti per immagini, iscrizioni ed enigmi, schegge poetiche ed artistiche fondati sulle argutezze. L’autore di Leggere il ‘libro aperto’ dichiara in premessa di aver concepito il suo libro come una “introduzione all’opera nel suo complesso, presentando da un lato materiali e riscontri puntuali sul testo e sulla composizione, dall’altro nuove proposte interpretative sui contenuti e sulla fonte”. Il risultato è un saggio di gran valore, frutto evidente di un impegno enorme richiesto dal labirinto linguistico, dal numero delle citazioni, dalla squisitezza dei riferimenti storici e filosofici.
Fulvio Ronchese, ‘Mi emigro per magnar’. Scrittori italiani e letteratura emigrante in America, dall’Ottocento al secondo dopoguerra (Alba edizioni, Meduna di Livenza, 2023).
Nella nostra letteratura nazionale esiste un’area ancora poco esplorata. Sin dai primi decenni dopo l’Unità la sorte dei migranti fu oggetto di racconto per autori di fama, schierati su linee di pensiero opposte, in un arco ideologico che va dalla visione umanitaria e caritatevole di cattolici e socialisti (Zanella, De Amicis) alla disapprovazione e colpevolizzazione (quando non condanna) da parte dei nazionalisti (nel primo novecento, Pascoli e Corradini). Più sensibile al dolore e alla nostalgia degli involontari protagonisti appare infine il “meridionalismo” di figure quali Luigi Pirandello, Maria Messina, Corrado Alvaro, Francesco Perri, Carlo Levi. Per narrare questa storia critica, la penna di Fulvio Ronchese adotta una specie di sermo humilis, piano e facile ma per nulla privo di dignità, quasi mimetico verso la materia. Ed eccoci imbarcati in un viaggio che accompagna nelle Americhe questi poveri emarginati dalla società, costretti per sopravvivere a scelte penose e talora pericolose.
GLI AUTORI
MAICOL CUTRÌ si è addottorato in Storia e letteratura dell’età moderna e contemporanea ed è titolare di un assegno di ricerca presso l’Università Cattolica di Milano. Su Tesauro ha pubblicato diversi studi su riviste scientifiche e in volume. Ha inoltre all’attivo studi su F.F. Frugoni, Collodi, Manzoni.
ANNA GABRIELLA CHISENA lavora presso l’Università di Bologna, dove è assegnista di ricerca nell’ambito del progetto PRIN “The Nicene-Constantinopolitan Creed and its Translations”.
I suoi interessi di ricerca si incentrano sull’astronomia dantesca, sulla letteratura scientifica e religiosa in volgare prodotta nel Trecento, e sulla poesia neolatina dell’Umanesimo. Sta attualmente preparando l’edizione del volgarizzamento del Credo elaborato da Zucchero Bencivenni e si sta dedicando alla catalogazione dei manoscritti medici trecenteschi conservati nelle biblioteche fiorentine. Ha curato l’edizione critica e il commento del poema Astronomicon libri di Basinio da Parma, di prossima pubblicazione.
FULVIO RONCHESE, nato a Trieste nel 1997, vive a Ghirano di Prata. Nel 2022 si è laureato in Filologia e letteratura italiana presso l’Università Ca’ Foscari a Venezia con una tesi sull’emigrazione italiana in America. È insegnante da appena due anni, anche se dice di essere ancora alla ricerca della “propria strada”. Nel tempo libero ama leggere e correre in bicicletta, ma soprattutto si dedica con entusiasmo al servizio di educatore di Azione Cattolica.