Il Ministero della Salute ha pubblicato la nuova “Relazione sulla resistenza agli antimicrobici dei batteri zoonotici e commensali negli animali destinati alla produzione di alimenti e nelle carni derivate (2014-2023)” che costituisce un aggiornamento della precedente includendo i dati del biennio 2022-2023. Il documento evidenzia l’andamento temporale dell’antibiotico-resistenza e i risultati ottenuti grazie alle misure adottate nel settore veterinario per contrastare il fenomeno. Tali dati, per completezza, vanno letti congiuntamente ai dati di vendita dei medicinali veterinari contenenti sostanze antibiotiche.
Il Ministero della Salute (DGSA e DGISA) emana annualmente il Piano di Monitoraggio Nazionale armonizzato sulla resistenza agli antimicrobici (Piano AMR), in collaborazione con il Laboratorio Nazionale di Riferimento e Centro di Referenza Nazionale per l’antibiotico-resistenza (NRL-AR e CRN-AR), situato presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana “M. Aleandri” (IZSLT). Il Piano è parte integrante del Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza, che contribuisce alla strategia nazionale di contrasto all’AMR, rilevando e monitorando, in ottica “One Health”, il livello di diffusione ed evoluzione dei batteri resistenti alle molecole antibiotiche attualmente conosciute e utilizzate, che possono rendersi responsabili di infezioni nell’uomo e negli animali.
Le specie animali oggetto di studio includono polli da carne, tacchini da ingrasso, suini da ingrasso, e bovini al di sotto dei 12 mesi.
Il documento evidenzia i risultati positivi del settore avicolo in termini di:
- progressivo aumento della popolazione di E. coli indicatore commensale pienamente suscettibile (FS), accompagnato da una parallela diminuzione di E. coli multiresistente (MDR);
- significativa riduzione della prevalenza di E. coli ESBL/AmpC, come conseguenza della diminuzione della pressione selettiva legata all’uso di diverse classi di antimicrobici, attuata sia nei tacchini che nei polli da carne a partire dal 2017;
- drastica riduzione e mantenimento di basse frequenze di resistenza alla colistina, ottenuto grazie all’attuazione da parte delle filiere delle raccomandazioni sul suo uso prudente emanate dalle istituzioni di sanità pubblica veterinaria.
Fonte: Ministero della Salute