Allevamento di cani e gatti: l'UE verso un Regolamento specifico

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Comunicato stampa
17 giugno 2025

Giovedì 19 giugno, il Parlamento Europeo adotterà la sua posizione negoziale sulla proposta di regolamento che prevede l’obbligo di identificazione con microchip e registrazione di tutti i cani e gatti detenuti da allevatori, venditori e rifugi, o messi in vendita o donati online.

Per la prima volta, la tutela del benessere degli animali “da compagnia” che vengono allevati e commercializzati diventa materia di discussione in Europa e l’UE si prepara ad adottare una normativa specifica. Il testo, già adottato dalla commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, ha lo scopo di contrastare il traffico illegale di questi animali e garantire la tracciabilità degli scambi, ma anche di impostare regole più severe quando si tratta di cani e gatti introdotti nell’UE anche a fini non commerciali.

L’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), pur mantenendo sempre la propria posizione di netta chiusura a qualsiasi utilizzo commerciale degli animali, accoglie la notizia con soddisfazione, considerandola un primo passo verso una maggiore attenzione e tutela nei confronti di cani e gatti che troppo spesso vengono utilizzati come mera merce di scambio.

L’Europa compie un primo concreto passo avanti per contrastare il fenomeno del traffico illecito di cani e gatti, introducendo anche norme più severe che riguardano il divieto di riproduzione in consanguineità, per evitare problematiche sul benessere degli animali, il divieto di separare i cuccioli dalla madre prima delle otto settimane di vita, salvo giustificato motivo veterinario – che chiaramente deve essere certificato. Ancora, per prevenire lo sfruttamento, la proposta del regolamento fissa un limite al numero di cucciolate per femmina e introduce periodi obbligatori di riposo tra una gravidanza e l’altra. Nel testo viene inoltre previsto il divieto di allevare cani o gatti con tratti morfologici eccessivi che comportano un alto rischio per il loro benessere, nonché il divieto per questi animali – insieme a quelli mutilati – di partecipare a esposizioni, mostre o competizioni.

Finalmente l’Europa si muove verso un intervento regolamentare (pertanto obbligatorio per tutti gli Stati dell’UE) in ambito di allevamento e commercio di cani e gatti, andando così a incidere in un ambito lasciato finora scoperto, con conseguenze a danno degli animali” dichiara Massimo Pradella, Presidente OIPA International Onlus. “Certamente, come OIPA non possiamo considerarla una vittoria su tutta la linea. Da un punto di vista etico, l’oggettificazione e il commercio di esseri viventi non possono essere considerate pratiche accettabili nel 2025, ma è un passo avanti per frenare un fenomeno che spesso, come la cronaca racconta, può sfociare in sfruttamento a danno di chi non ha voce (cuccioli e fattrici)“.

Giovedì 19 il testo sarà sottoposto al voto in seduta plenaria del Parlamento e, se approvato, potranno iniziare i negoziati.

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