Pubblicato in G.U. il decreto per i sostegni ai comparti produttivi - redigo.info

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È entrato in vigore il 27 giugno 2025 il Decreto-legge n. 92/2025, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 146 del 26 giugno 2025, che introduce misure urgenti di sostegno ai comparti produttivi.

Una delle principali previsioni del decreto riguarda ILVA S.p.A. in amministrazione straordinaria, per la quale sono autorizzati finanziamenti fino a 200 milioni di euro nel 2025, a titolo oneroso e della durata massima di cinque anni. Tali risorse sono destinate al ripristino e alla manutenzione, anche straordinaria, degli impianti siderurgici, al fine di garantirne la continuità produttiva.

Il decreto disciplina inoltre la cessione dei contratti di vendita dei complessi aziendali: in caso di risoluzione per inadempimento o mancata efficacia del trasferimento, l’acquirente può cedere il contratto ad altro soggetto, anche pubblico, che presenti un’offerta irrevocabile e garantisca il rispetto degli obblighi previsti. Il prezzo non potrà superare l’80% dell’importo originario, più eventuali investimenti sostenuti.

Piano occupazionale nel decreto

Sul piano occupazionale, il provvedimento prevede che, per il 2025, i datori di lavoro nelle aree di crisi industriale complessa che richiedano la Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS) siano esentati dal contributo addizionale previsto dal D.lgs. n. 148/2015 per tutto il periodo di fruizione del trattamento. Inoltre, le imprese appartenenti a gruppi con almeno 1.000 dipendenti in Italia, che abbiano sottoscritto un accordo quadro con le organizzazioni sindacali e i ministeri competenti, potranno richiedere un ulteriore periodo di CIGS fino al 31 dicembre 2027, in deroga alla normativa ordinaria e in continuità con precedenti ammortizzatori autorizzati.

Infine, entro un limite di spesa pari a 20 milioni di euro per il 2025, potrà essere concessa un’ulteriore CIGS straordinaria di massimo sei mesi, in caso di cessazione aziendale con concrete prospettive di cessione e riassorbimento dei lavoratori. Le risorse saranno attinte dal Fondo sociale per occupazione e formazione, e gli accordi saranno soggetti a monitoraggio da parte del MEF e dell’INPS.

Redazione redigo.info

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