1 Luglio 2025
- Home
- News
- In Evidenza
- Formazione Obbligatoria Continua, per essere sempre aggiornati
Gentili colleghi,
siamo arrivati a luglio e a fine anno termina il triennio 2022-25 della Formazione Obbligatoria Continua. Questo Ordine regionale ha messo grande impegno per offrire ai giornalisti un’ampia offerta formativa.
Abbiamo abbassato sensibilmente il numero dei colleghi non in regola, ma occorre un altro sforzo da parte dei ritardatari. La formazione resta una delle sfide più impegnative del Consiglio regionale. Si tratta di un obbligo di legge che l’Ordine dei Giornalisti, come gli altri Ordini professionali, ha recepito da una legge dello Stato.
E’ possibile scegliere tra i tanti corsi on line e quelli in presenza. E abbiamo mantenuto l’impegno di proporre ai colleghi esclusivamente corsi gratuiti. Vi ricordo che alla scadenza del triennio saranno inevitabili le sanzioni disciplinari, più pesanti in caso di recidiva dell’inadempienza.
Spetterà al nuovo Collegio di disciplina, che sta per insediarsi, valutare i singoli casi. So che per molti di noi la formazione è un impegno gravoso, ma resta un obbligo di legge. Il Ministero vigilante ci impone di farlo rispettare.
Ricordo inoltre che è possibile ottenere esenzioni in base a legittimi impedimenti e con 30 anni di iscrizione all’albo (compresi quelli nell’elenco dei Pubblicisti) il tetto da raggiungere è di soli 20 crediti, dei quali la metà deontologici. L’obbligo formativo riguarda Professionisti e Pubblicisti.
Intanto con questa mail vi invito a due importanti corsi di formazione, organizzati dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio, in programma a luglio.
L’11 l’appuntamento è con “Genere e linguaggio, obblighi deontologici e come cambia lo scrivere”. Il 17 invece riprende il filone del giornalismo culturale che ha avuto un grande successo nella passata consiliatura. Alla Biblioteca Nazionale parliamo di un grande giornalista (e non solo), negli ultimi tempi dimenticato. “L’eredità di Ennio Flaiano. Come ha cambiato il modo di raccontare Roma”.
Buona formazione
Il presidente
Guido D’Ubaldo
Genere e linguaggio, obblighi deontologici e come cambia lo scrivere
Le parole che usiamo ogni giorno raccontano molto più di quello che pensiamo. Questo corso dell’Ordine dei giornalisti del Lazio esplora il ruolo del linguaggio come strumento per combattere gli stereotipi di genere e promuovere una comunicazione più inclusiva, anche alla luce dell’articolo 13 del nuovo codice deontologico, dedicato in particolare al dovere del giornalista quando si occupa di donne vittime di violenze e abusi. Un’occasione per riflettere su scrittura, parlato e rappresentazione con l’aiuto in particolare di linguisti, ma anche di voci diverse e competenze complementari. La presenza di una rappresentante della stampa estera in Italia darà modo di confrontarsi anche con le riflessioni e le difficoltà affrontate dai colleghi in altri contesti.
L’obiettivo è offrire spunti di analisi e criteri utili ad affrontare con maggiore consapevolezza le scelte linguistiche nella pratica professionale quotidiana.
Relatori:
Alba Kepi, Membro del direttivo della Stampa estera in Italia, giornalista di Ora News Roberta Lisi, presidente associazione Giulia
Marco Meliti, avvocato Matrimonialisti
Anna Maria Thornton, membro dell’accademia della Crusca e professoressa di Linguistica generale presso l’università dell’Aquila
Fabrizia Giuliani, Filosofa del linguaggio, ricercatrice presso La Sapienza Roma
Il corso si svolgerà presso la Sala Isma del Senato della Repubblica, piazza Capranica L’11 luglio prossimo venturo, dalle 9.30 alle 13.30 in modalità mista
Sono previsti 50 posti in presenza
L’eredità di Ennio Flaiano: come ha cambiato il modo di raccontare Roma
Ripartono i corsi di formazione sul Giornalismo culturale svolti nei luoghi della cultura promossi dal Presidente Guido D’Ubaldo e dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio. Il prossimo appuntamento è per il 17 luglio 2025 presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, realizzato in collaborazione con la Direzione Generale Biblioteche e diritto d’autore del Ministero della cultura. Il corso dal titolo “L’eredità di Ennio Flaiano: come ha cambiato il modo di raccontare Roma” sarà dedicato alla figura prismatica e sempre attuale di Ennio Flaiano, giornalista, scrittore, sceneggiatore.
Nato a Pescara nel 1910, Ennio Flaiano si trasferì a Roma nel 1922, città che divenne centrale nella sua vita privata e professionale, dove morì nel 1972. Giornalista, critico teatrale e cinematografico, sceneggiatore si distinse in ogni ambito in cui si espresse per lo sguardo e lo stile. Scrisse per il Mondo di Pannunzio, il Corriere della Sera, l’Europeo, l’Espresso. Vinse il primo Premio Strega nel 1947 con il suo unico romanzo “Tempo di uccidere”; “Una e una notte” (1959), “Il gioco e il massacro” (1970), “Le ombre bianche” (1972) e altri titoli usciti postumi come “La solitudine del satiro” (1973) sono alcuni dei libri che raccolgono la sua vasta produzione letteraria. Firmò come sceneggiatore anche i più importanti film del dopoguerra, tra cui “La dolce vita” e “Otto e mezzo” di Federico Fellini. La città di Roma lo ricorda in particolare per il testo teatrale “Un marziano a Roma”, con il quale gli scrittori che vogliono raccontare la capitale continuano a confrontarsi per la sua attualità, mentre la sua città natale dal 1973 lo omaggia ogni anno con il Premio Flaiano, uno dei premi più importanti per la produzione di “fatti” letterari, teatrali, cinematografici e televisivi.
Il corso di giornalismo culturale dedicato alla sua singolare ed eclettica figura intende indagare l’eredità di Ennio Flaiano, a partire dalla sua fine e ironica capacità di osservare la realtà e dalla sua penna accurata e perfezionata negli elzeviri, analizzando quanto la sua produzione giornalistica e letteraria influenzi ancora il nostro immaginario e come è cambiato il modo di raccontare Roma dagli anni della dolce vita ad oggi.
Il corso rientra in un ciclo di incontri di formazione sul giornalismo culturale ospitati nei luoghi della cultura, avviati nel 2023 dal Presidente Guido D’Ubaldo e dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio, realizzati in collaborazione con Lorenza Fruci, che hanno portato la formazione nei musei, nelle biblioteche storiche e sui set cinematografici.