Afghanistan, nelle aree remote aiutiamo le donne a partorire in sicurezza | INTERSOS

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L’Afghanistan è uno dei paesi con il più alto tasso di mortalità materno-infantile al mondo. In particolare nei tantissimi villaggi situati nelle aree remote, le donne sono costrette a partorire in casa rischiando la loro vita e quella dei loro bambini. In uno di questi villaggi, nel distretto di Zhari, provincia di Kandahar, INTERSOS, con il supporto di DRA/SV, ha aperto una clinica che fornisce servizi sanitari 24 ore su 24 e assiste le donne durante e dopo la gravidanza.

Immerso tra aspre montagne e vasti deserti, l’Afghanistan ospita circa 38 milioni di persone che vivono la loro quotidianità in villaggi estremamente remoti. Questa terra, magnifica ma inaccessibile, contribuisce all’elevata vulnerabilità della sua popolazione, lasciando molti in disperato bisogno di assistenza.
Quest’anno (2025), oltre 22,9 milioni di afghani faticano a soddisfare i propri bisogni primari, con 14,3 milioni di persone che necessitano di servizi sanitari urgenti. Questo scenario di bisogno sottolinea l’importanza cruciale degli aiuti umanitari per sostenere coloro che affrontano le sfide più grandi.
Zarmina, una madre trentenne di otto figli, vive in uno dei villaggi della provincia di Kandahar. E’ costretta a lottare ogni giorno contro problemi di salute e difficoltà finanziarie, cercando al contempo di assicurare un futuro dignitoso ai suoi figli attraverso il sostegno della comunità.
Con un marito che guadagnava un misero salario giornaliero e poche opportunità di lavoro, ha dovuto affrontare enormi difficoltà per cercare di soddisfare i bisogni primari della sua famiglia, soprattutto nel corso delle sue gravidanze non facili.

Nel corso della sua ultima gravidanza ha però scoperto la clinica ostetrica gestita da INTERSOS (Ashoqa) che le ha fornito le cure di cui aveva bisogno per affrontare un parto in maniera sicura.
Ero malata e io e mio marito non potevamo permetterci le cure di cui avevo bisogno. Poi, una donna del nostro villaggio mi ha parlato di questa clinica. Da quando sono arrivata, ho ricevuto ottime cure che mi hanno dato speranza“, ha raccontato Zarmina.
Ha partorito il suo bambino presso la clinica, ricevendo le cure che hanno garantito il benessere sia suo che del neonato.
Ho ricevuto per sei mesi anche gli integratori che mi hanno aiutato a recuperare le forze e hanno reso più facile l’allattamento. E mi sono stati poi forniti integratori per il mio piccolo, il che mi ha dato tranquillità sapendo che entrambi stavamo ricevendo ciò di cui avevamo bisogno per prosperare.”
Nel 2023, INTERSOS, con il supporto di DRA (Dutch Relief Alliance) ed di Stichting Vluchteling ha dato vita alla clinica di  Ashoqa, nella provincia di Kandahar, in cui fornisce servizi sanitari essenziali 24 ore su 24. Il centro assiste circa 100 persone al giorno, affrontando varie esigenze sanitarie in un villaggio di quasi 7.000 residenti. Qui ci sono tra i 4 e i 6 parti al giorno e viene offerto supporto a madri e neonati, che altrimenti rischierebbero la vita.
Nell’ambiente sempre più restrittivo per le donne nell’Afghanistan meridionale, aggravato dall’isolamento dei villaggi dovuto alle strade spesso impraticabili, nonché dalla mancanza di informazioni e di strutture sanitarie, presidi sanitari come questo sono cruciali.
In un villaggio dove le persone una volta non avevano altra scelta che affrontare la morte, questa clinica ora è un punto di riferimento per 7.000 vite, portando speranza dove prima non c’era.

Recapiti
Chiara De Stefano