Progetto PONTE: accompagnare bambini e famiglie oltre la malattia

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Affrontare un tumore in età pediatrica è una sfida complessa, che segna profondamente non solo la vita del bambino, ma anche quella della sua famiglia. Ma se la fase acuta della malattia rappresenta l’urgenza sanitaria, il dopo — il ritorno alla vita quotidiana — è un passaggio altrettanto delicato. È qui che nasce Progetto PONTE, un’iniziativa promossa da SAMOT ONLUS, in collaborazione con Fondazione Maruzza e SPIA ODV, che mira a sostenere il reinserimento sociale e relazionale di bambini e adolescenti con malattia oncologica, insieme alle loro famiglie.

L’obiettivo del progetto è offrire un sistema di supporto integrato, capace di andare oltre l’approccio puramente sanitario. Il cuore dell’iniziativa è la convinzione che le cure palliative pediatriche, anche dopo la fase più critica, possano continuare a prendersi cura in modo globale del benessere del bambino: sul piano psicologico, educativo, sociale e relazionale.
Le finalità principali sono:

  • Favorire il benessere psicofisico e relazionale del minore e della sua famiglia
  • Contrastare l’isolamento e stimolare fiducia, autonomia e partecipazione
  • Garantire continuità tra ospedale e territorio, promuovendo una reale integrazione

Il progetto prevede una serie di azioni coordinate e su misura, tra cui:

  1. Supporto psicologico e sociale al nucleo familiare, con attenzione anche ai fratelli sani
  2. Attività educative e ludico-sportive, a domicilio o in spazi sicuri sul territorio
  3. Partecipazione a eventi sportivi e culturali per favorire l’inclusione
  4. Accoglienza temporanea per famiglie in cura lontano da casa
  5. Formazione specifica per pediatri sul tema del reinserimento
  6. Rafforzamento del ruolo dell’operatore domiciliare, figura ponte tra famiglia e rete locale
  7. Servizi di orientamento e segretariato sociale per affrontare aspetti pratici e burocratici

Il progetto nasce in Sicilia, dove gli enti promotori operano da anni con esperienza consolidata nel campo dell’oncologia pediatrica. Dopo la pandemia, molte fragilità si sono acuite: isolamento, discontinuità scolastica, difficoltà economiche. Progetto PONTE risponde a questi bisogni con una presa in carico integrata, capace di accompagnare ogni famiglia nel ritorno alla quotidianità.
Perché queste attività fanno la differenza?

  • Per i bambini: favoriscono fiducia in sé e negli altri, sviluppo dell’autonomia, ritorno alla socialità
  • Per le famiglie: sostegno emotivo e pratico per affrontare la fase post-ospedaliera
  • Per gli operatori: formazione continua e rafforzamento del ruolo nella rete di cura
  • Per i pediatri: acquisizione di competenze sul reinserimento psicosociale
  • Per i volontari: esperienze significative e replicabili, per diffondere il modello

Risultati attesi

  • Attività educative domiciliari → più benessere e meno isolamento
  • Mappatura delle risorse territoriali → uno strumento utile per famiglie e operatori
  • Eventi inclusivi e culturali → rafforzamento delle reti sociali
  • Formazione di 50 pediatri
  • Accoglienza in “La Casa di Riccardo” per almeno 10 famiglie
  • Attivazione di uno sportello online per ascolto e orientamento
  • Valutazione d’impatto attraverso interviste e questionari

Un modello da diffondere

Il modello sperimentato in Sicilia sarà documentato e reso replicabile in altri contesti territoriali italiani, grazie al lavoro di rete e alla condivisione di buone pratiche. Il Progetto PONTE vuole essere non solo un’iniziativa locale, ma un laboratorio nazionale di cura, innovazione e accompagnamento alla vita.

Recapiti
Fondazione Maruzza