Grazie all’Azione Cattolica, in questi giorni, ho potuto partecipare ad un Erasmus, finanziato dall’unione europea, in Romania per giovani responsabili. Io e altri otto ragazzi provenienti da tutta Italia abbiamo avuto la possibilità di partecipare a questo meraviglioso progetto, dove culture, esperienze e valori si sono intrecciati tra di loro sotto un’unica fede.
Abbiamo partecipato a workshop che ci hanno permesso di riflettere sui veri valori della nostra vita, su come poter comprendere e dare un nome ai problemi e trovare delle soluzioni non superficiali, abbiamo parlato della dignità umana, del bene comune e della solidarietà tra noi.
Siamo arrivati a capire che siamo come una torre del jenga, una torre solida, che diventa più debole o rischia di cadere se viene levato qualche mattoncino. Abbiamo capito quanto sia importante avere e trasmettere coraggio per portare avanti la nostra fede, che la Parola di Dio deve essere annunciata con gioia e soprattutto che noi giovani siamo la luce che deve illuminare il cammino di chi si trova al buio in questo momento. Noi giovani siamo il presente e abbiamo in mano il potere di cambiare il nostro futuro in meglio.
Nel nostro percorso alla scoperta dei valori ci ha accompagnato la figura del cardinale Iuliu Hossu, un cardinale martire rumeno che è morto di vecchiaia dopo 21 anni di prigionia perché non voleva rinunciare al suo credo, nonostante rischiasse di morire per mano della dittatura comunista di Stalin. Il suo motto fino alla fine è stato “la nostra fede è la nostra vita”.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare il vescovo di Cluj, una persona molto illuminante che ci ha paragonati agli apostoli di Gesù che ha mandato in questo mondo. La nostra missione non è convincere gli altri, ma trasmettere quello che il Signore ci dà. Dobbiamo essere la voce nella piazza che risuona per raccontare il bene che Gesù ha fatto e dare testimonianza.
In ultimo, non per importanza, abbiamo condiviso tanti momenti di festa e gioia con gli altri ragazzi che hanno partecipato al progetto. Italia, Spagna, Malta e Romania erano diventati un’unica comunità nel nome del Signore, tra balli, cibo e racconti del proprio paese. Abbiamo stretto un’amicizia tra tutti noi così profonda che sono sicura che non si perderà tanto facilmente. Grazie AC per queste esperienze uniche ci fai vivere. Siamo tutti figli dello stesso Dio ed è proprio in queste occasioni che riscopro la bellezza della nostra generazione. Non dobbiamo demoralizzarci per il nostro futuro, prendiamo in mano le nostre vite e facciamole brillare nel nome del Signore.