6 luglio 2025
“Certe volte sono bianche
E corrono
E prendono la forma dell’airone o della pecora
O di qualche altra bestia”
“Ma questo lo vedono meglio i bambini
Che giocano a corrergli dietro per tanti metri”
Così descriveva le nuvole in una sua celebre canzone Fabrizio De André, cogliendo quell’aspetto di gioco e meraviglia che da sempre accompagna una delle manifestazioni più affascinanti della nostra atmosfera. Potremmo dire che la formazione delle nubi, così come si definiscono in meteorologia, rappresenta uno dei connubi perfetti tra scienza e arte. Se da un lato la curiosità che accendono è istintiva e immediata, dall’altro il loro meccanismo di formazione è uno dei più complessi della fisica dell’atmosfera. Altrettanto rigore scientifico richiede la loro classificazione che ricorda, per come è articolata, quella utilizzata per piante e animali: link