Tre ciotole, film con Alba Rohrwacher ed Elio Germano, arriva al cinema il 9 ottobre
"In questo libro tutto è autobiografico e niente è autobiografico. Questi sono racconti scritti perché ognuno possa immedesimare la parte oscura di sé in quella voce." affermava Michela Murgia a proposito di Tre ciotole, alla sua uscita in libreria nel 2023, prima della sua scomparsa avvenuta pochi mesi più tardi. Dal 9 ottobre 2025, Vision Distribution porta al cinema il film di Tre ciotole, diretto dall'acclamata regista spagnola Isabel Coixet, e interpretato da Alba Rohrwacher, Elio Germano, Silvia D’amico, Galatea Bellugi, Francesco Carril e Sarita Choudhury.
Il film, scritto da Enrico Audenino e Isabel Coixet, verrà presentato in Anteprima Mondiale al TIFF - Toronto International Film Festival, per poi arrivare finalmente nelle sale italiane.
Tre ciotole di Michela Murgia, un libro con oltre 200 mila copie vendute
Il film di Isabel Coixet è ispirato a uno dei libri più amati degli ultimi anni in Italia, nonché ultimo racconto dell'indimenticabile autrice Michela Murgia. Dall'uscita in libreria, la raccolta di racconti ha venduto più di 200 mila copie: un regalo a lettrici e lettori che negli anni hanno seguito la scrittrice, non stancandosi mai delle sue storie.
Tre ciotole è un libro estremamente originale che rimanda a una costellazione di altri grandi libri, come Il crollo di Fitzgerald, Lo Zen e il tiro con l’arco di Herrigel e L’anno del pensiero magico di Didion. I suoi personaggi s'innamorano di una sagoma di cartone o di un pretoriano in miniatura, odiano i bambini pur portandoseli in grembo, lasciano una donna ma ne restano imprigionati, vomitano amore e rabbia, si tagliano, tradiscono, si ammalano.
Risulta così un romanzo fatto di storie che si incastrano e in cui i protagonisti stanno attraversando un cambiamento radicale che costringe ciascuno di loro a forme inedite di sopravvivenza emotiva. “Una sera ti metti a tavola e la vita che conoscevi è finita.” A volte a stravolgerla è un lutto, una ferita, un licenziamento, una malattia, la perdita di una certezza o di un amore, ma è sempre un mutamento d’orizzonte delle tue speranze che non lascia scampo. Attraversare quella linea di crisi mostra che spesso la migliore risposta a un disastro che non controlli è un disastro che controlli, perché sei stato tu a generarlo.