RAGUSA – Sotto il cielo stellato di luglio, Ragusa continua a farsi teatro di visioni, memorie e simboli, in uno scambio vibrante tra arti e linguaggi. Ieri sera “Il Quarto Stato”, spettacolo corale e potente con regia, coreografia e drammaturgia di Luca Barbagallo, ha ribadito la forza espressiva di DanzArt Festival, manifestazione promossa dall’associazione Maria Taglioni con il sostegno del Comune di Ragusa e la direzione artistica di Cetty Schembari. Sul sagrato della Cattedrale di San Giovanni, quaranta danzatori hanno dato vita a un’opera collettiva di straordinaria intensità, ispirata alla celebre tela di Giuseppe Pellizza da Volpedo: una serata di grande impatto emotivo e dalla forte valenza simbolica. Al centro della narrazione danzata la vita di sacrifici di contadini e operai, di persone sfruttate dai latifondisti. Una coreografia di grande intensità, capace di restituire, con forza e delicatezza, le lotte sociali che hanno segnato la storia e che continuano a pulsare nel presente. In scena, donne-madri, uomini e giovani avanzano insieme, proiettando i propri corpi, divenuti scudi come nel drammatico episodio di Portella della Ginestra. Ogni gesto è protesta, ogni sguardo è rivendicazione, ogni passo è un passo verso la dignità. Barbagallo ha costruito un linguaggio fisico essenziale e potentissimo: non decorazione ma necessità. La danza si è fatta linguaggio politico, corpo sociale, denuncia e speranza. Le luci, i silenzi, la musica incalzante e a tratti struggente hanno trasformato lo spazio scenico in un affresco contemporaneo che parla di diritti, di memoria, di ascolto. Un cammino corale, trasformato in finale anche in preghiera, un invito a non arretrare mai, a continuare a camminare insieme. Accanto alla direzione musicale di Salvo Salice, hanno impreziosito la scena le voci narranti di Umberto Arcidiacono e Nicoletta Seminara, il canto straordinario di Chiara Calì e le coreografie di Simone Bellia, Letizia Ferlito e Manuela Petringa. Più di un’ora di danza che ha lasciato il pubblico senza fiato e con gli occhi lucidi, ricordando che la giustizia sociale passa anche da qui: dal teatro, dall’arte, da un corpo che decide di non restare fermo. L’undicesima edizione di DanzArt Festival guarda già agli ultimi due appuntamenti: il 30 e 31 luglio, sarà ancora una volta il sagrato della Cattedrale di San Giovanni a trasformarsi in un palcoscenico urbano di grande fascino, capace di accogliere musica, danza e parola in un connubio sempre nuovo. Mercoledì 30 luglio, alle ore 21.00, andrà in scena “Mistera”, spettacolo evocativo nato dalla collaborazione tra il gruppo Talèh, la Compagnia Create Danza e il poeta Pippo Di Noto. Un’opera che affonda le radici nei simbolismi del sacro e del femminile, in un intreccio di spiritualità e superstizione che si rivela attraverso la musica, la danza, la parola. Le coreografie dello spettacolo sono firmate da Filippo Stabile.
Giovedì 31 luglio, sempre alle ore 21.00, sarà la volta di “Tentazioni d’Opera”, produzione firmata Create Danza con coreografie e regia di Filippo Stabile. Uno spettacolo che reinterpreta alcune delle pagine più amate dell’opera lirica – da Traviata ad Aida, da Tosca a Madama Butterfly – attraverso il linguaggio fisico della danza contemporanea. Gli spettacoli sono a ingresso libero, con posti a sedere disponibili fino a esaurimento.
24 luglio 2025
ufficio stampa
Carmelo Saccone per MediaLive