Comunicato stampa
30 luglio 2025
La Valle d’Aosta ha approvato in queste ore un Protocollo sperimentale che prevede un’escalation nelle misure di gestione del lupo, dalla dissuasione fino all’abbattimento. L’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) considera questo approccio pericoloso, perché rischia di compromettere la fragilissima tutela della specie, già vittima di pregiudizi, campagne d’odio e azioni di bracconaggio. Non va poi dimenticato che in Europa il livello di protezione del lupo è stato declassato da “strettamente protetto” a “protetto” e l’Italia è già pronta a recepire la modifica della direttiva Habitat.
In questo clima, il regolamento approvato in Valle d’Aosta – le cui misure, in quattro step, vanno dalla dissuasione tramite stimoli luminosi, passando per l’uso di proiettili di gomma non letali, la cattura temporanea dell’animale fino all’abbattimento – rischia di alimentare ulteriormente l’ostilità e la paura nei confronti di questa specie. “Il lupo non è in assoluto un pericolo per l’essere umano. I casi di reale aggressività sono praticamente inesistenti”, commenta Alessandro Piacenza, responsabile tutela fauna selvatica di OIPA .”L’approvazione di questo protocollo ci preoccupa: parlare di “prelievo” e “abbattimento” rischia di incentivare e, ancora peggio, legittimare scelte estreme e non necessarie”.
Nel Protocollo si fa riferimento a lupi confidenti, ovvero animali che mostrano una scarsa diffidenza nei confronti dell’essere umano. Una condizione che, secondo l’OIPA, non può che dipendere da una gestione inadeguata del contesto urbano: “I lupi non si avvicinano alle zone antropizzate per divertimento o per dispetto – continua Piacenza – ma solo se trovano cibo facilmente accessibile. La causa è la gestione inefficace dei rifiuti e la colpa non è sicuramente dei lupi o di altri animali selvatici che si avvicinano alla zona abitata, superando il timore nei confronti degli umani che li hanno sempre braccati“.
L’associazione ricorda inoltre che esistono molti strumenti preventivi per contenere eventuali danni al settore zootecnico causati dalla presenza del lupo – ad esempio recinzioni elettrificate, cani da guardiania e ricovero notturno – che troppo spesso non vengono applicati.
L’OIPA sottolinea anche che il concetto di “lupo confidente” non si basa su dati scientifici oggettivi e condivisi, e per questo rischia di diventare una categoria arbitraria e strumentale, utile a giustificare abbattimenti altrimenti impossibili da giustificare. L’auspicio è che la Regione Valle d’Aosta, a cui va riconosciuto il merito di aver previsto come primo approccio nel Protocollo misure di gestione del lupo non cruente, si attenga esclusivamente a questa linea di intervento.
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