31/07/2025 Sindacato.
�Accogliamo positivamente la crescita a giugno dell�occupazione a tempo indeterminato rilevata dall�Istat, ma non possiamo accontentarci dei numeri aggregati senza comprenderne la reale composizione. � fondamentale che le statistiche mensili sull�occupazione vengano accompagnate da informazioni puntuali e disaggregate�.
� quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese.
�Dietro l�apparente solidit� dei contratti �stabili�, infatti, si celano molteplici situazioni lavorative che meritano attenzione: quanti sono gli occupati in part time e, soprattutto, quanti di questi sono frutto di una scelta volontaria e quanti invece imposti? Qual � - ha proseguito Veronese - la quota di lavoratrici e lavoratori somministrati con contratti a tempo indeterminato? Quanti sono gli occupati con contratti a chiamata formalmente a tempo indeterminato, ma con redditi e orari del tutto incerti? E ancora: quanti sono i lavoratori e le lavoratrici ufficialmente occupati ma in cassa integrazione? Numeri freddi, quindi - ha sottolineato Veronese - che non raccontano appieno la qualit� del lavoro nel nostro Paese. Senza questi dettagli, si rischia di restituire un�immagine parziale e fuorviante del mercato del lavoro italiano.
Questi elementi sono fondamentali per valutare la qualit� dell�occupazione e capire se davvero il mercato del lavoro italiano stia andando verso una maggiore stabilit� o se, al contrario, stia semplicemente mascherando forme di precariet� strutturale sotto un�etichetta rassicurante.
Altrettanto importanti sono i dati delle Comunicazioni obbligatorie, che fotografano come stanno assumendo le imprese. E� dal 28 maggio - ha precisato la sindacalista della Uil - che attendiamo l�uscita di questi dati.
Un altro aspetto su cui � urgente riflettere � quello anagrafico: la crescita riguarda solo la fascia over 50, con 603 mila occupati in pi� rispetto a giugno dello scorso anno. Al contrario, tra i giovani di et� compresa tra i 15 e i 34 anni, si rileva un calo dell�occupazione e un preoccupante aumento del numero di inattivi. Un segnale d�allarme che non pu� essere ignorato.
Positivo, seppur insufficiente, l�incremento dell�occupazione femminile: tuttavia, il tasso di occupazione resta tra i pi� bassi d�Europa, con appena 54 donne occupate ogni 100. Ci� evidenzia il persistere di profonde disuguaglianze di genere nel mercato del lavoro italiano - ha concluso Veronese - anche a causa di squilibri ancora profondi tra lavoro e cura, carenza di servizi e mancanza di politiche attive efficaci�.
Roma 31 luglio 2025