Contrazione dei primi 6 mesi del 2025 per il mercato pubblicitario in Italia. Secondo gli ultimi dati Nielsen il periodo gennaio-giugno cala e si ferma nell’ultimo margine di positività con il +1% (-0,4% se si esclude dalla raccolta web la stima nielsen sul search, social, classified e OTT). Un decremento importante considerando la fiducia riposta dagli ultimi dati nel mese di maggio che concludeva a +2,3%.
La flessione è dovuta al picco negativo subito nel mese di giugno che si ritrova con un -4,8% per via dei dazi americani, che hanno colpito Ue e Italia.
Luca Bordin, Country Leader Italia di Nielsen, commenta la flessione come “prevedibile” in confronto anche alla sessione sportiva molto affollata dello scorso anno, eventi che “convogliano ingenti risorse pubblicitarie, soprattutto nel mezzo televisivo”.
Si partiva quindi già da un molto probabile confronto in negativo. Sulla questione dazi, risponde: “Nei prossimi mesi capiremo meglio l’impatto che il recente accordo sui Dazi potrà avere sulle decisioni di investimento in pubblicità delle aziende. Comunque il quadro macroeconomico positivo ha consentito di accumulare un vantaggio nei primi 5 mesi di quest’anno rispetto all’anno precedente che ci consente di registrare un +1% nel primo semestre”.
La stampa conferma la sua scia di negatività. Male i quotidiani a -5,2% (maggio si fermava a -3,7%), ma precipitano a -8,2% i periodici (rispetto allo scorso mese che si attestavano a -7,3%).
Buone le stime sul web advertising che chiude il semestre a +2,6%, ma se si considera il solo perimetro FCP Assointernet la percentuale si abbassa a -2,4%.
Nei settori merceologici media/editoria è ancora in verde, occupando il 3,2% di quota percentuale sul mercato.
Articolo di T.S.
L’articolo Nielsen, giugno frenato dai dazi USA: semestre ancora positivo proviene da Notiziario USPI.