Animali in città • Legambiente

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La nostra indagine sulla gestione degli animali nelle città italiane.

Dalle politiche contro il randagismo ai servizi offerti per una migliore convivenza con i nostri amici a quattro zampe: Animali in Città è uno studio che valuta i servizi che le amministrazioni comunali e le aziende sanitarie locali dichiarano di offrire ai cittadini che hanno animali d’affezione e, in generale, per la migliore convivenza in città con animali padronali e selvatici.

Lo studio, un lavoro complesso che incrocia numerosi parametri e indicatori, ha come obiettivo mettere in luce se, e come, gli enti preposti a regolamentare, gestire e controllare si siano adeguati al cambiamento culturale che negli ultimi 20 anni ha visto quadruplicare i cani e i gatti nelle case degli italiani.

Animali in città 2025

In Italia, nonostante una domanda in crescita soprattutto da parte dei nuclei familiari più fragili, il benessere degli animali d’affezione e delle loro famiglie resta fuori dalle priorità delle politiche pubbliche: i servizi offerti dalle amministrazioni comunali nel settore pet-care – dal supporto domiciliare ai bonus e sostegni economici, dalla pet-therapy all’accesso semplificato ai servizi sanitari veterinari, fino all’educazione civica nelle scuole e allo sportello per la tutela del binomio persona-animale – mostrano gravi ritardi strutturali e forte disomogeneità tra comuni costieri e comuni interni.

I dati

Nel 2024, su un campione di 734 amministrazioni comunali (appena il 9,3% dei comuni italiani) che hanno risposto in modo completo al questionario di Legambiente, solo il 39,5% (meno di 4 comuni su 10) ha ottenuto una performance almeno sufficiente nella gestione degli animali d’affezione. Di questi 82 comuni costieri (il 12,7% del totale in Italia) e 652 interni (il 9% del totale) che, pur condividendo ritardi strutturali, dimostrano andamenti divergenti, con differenze marcate nella qualità e disponibilità dei servizi offerti ai cittadini e ai loro animali. La disomogeneità più evidente riguarda l’accesso ad aree libere per cani: presenti nel 36,2% dei comuni costieri e appena nel 10,4% dei comuni interni. Altra differenza si registra per i servizi di pensione per animali, disponibili nel 57,3% dei comuni costieri e in appena il 21,9% di quelli dell’entroterra. Nella gestione del fine vita degli animali d’affezione, invece, solo il 28% dei comuni costieri e il 10% degli interni ha predisposto regolamenti per cremazione, tumulazione o inumazione, lasciando molte famiglie senza punti di riferimento in un momento delicato.

Altro tema sensibile sono botti e fuochi d’artificio, spesso fonte di stress per gli amici a quattro zampe: ad adottare regolamenti specifici per limitarne l’uso solo il 21,9% dei comuni costieri e appena l’8,3% di quelli interni. Ancora limitata, poi, la presenza di Sportelli Animali o di un Garante per i diritti degli animali (l’8,5% nei comuni costieri e il 4,4% per quelli interni) e di un sostegno economico ai cittadini nella sterilizzazione degli animali (solo il 14,6% di quelle costiere e 4,7% di quelle interne). Un grave ritardo dei comuni costieri è costituito dall’adozione di un regolamento per la corretta fruizione delle spiagge da parte delle famiglie con animali d’affezione, presente solo nel 23,2% dei casi.

Premio Animali in città

Non solo la fotografia dei ritardi da colmare. Anche quest’anno abbiamo assegnato il Premio “Animali in città” a quelle realtà virtuose che si sono distinte per l’offerta di servizi e azioni dedicate alla prevenzione del benessere animale, sulla base di 36 indicatori per i Comuni e dei 25 per le Aziende Sanitarie. Tra le amministrazioni comunali premiate,  Napoli che si distingue per la copertura sanitaria e l’integrazione tra servizi veterinari e socioassistenziali; San Giovanni in Persiceto (BO) che eccelle grazie a servizi integrati, un forte attivismo civico e ordinanze comunali efficaci; Modena per l’investimento economico significativo e una regolamentazione urbana completa a tutela del benessere animale. Tra i Comuni sotto i 5.000 abitanti, premiati Zocca (MO) e Campodolcino (SO) per i loro investimenti in educazione civica e in progetti sociali adattati al contesto rurale e montano. Tra le ASL più virtuose, invece, si distinguono Napoli 1, Bergamo e Vercelli, che oltre a fornire dati puntuali, integrano meglio i servizi sanitari con quelli offerti dai Comuni, operando con proattività.

Crediamo che questi esempi virtuosi possano rappresentare un modello e uno stimolo per rafforzare la collaborazione tra pubblico e privato, migliorando i servizi dedicati ai cittadini e ai loro animali da compagnia, a beneficio dell’intera collettività.

L’indagine completa e le nostre proposte su     www.legambienteanimalhelp.it/animalincitta   

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