PR e influencer marketing in un ecosistema comunicativo più orizzontale - Disclosers

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Oggi la comunicazione evolve da un modello verticale a uno sempre più orizzontale e distribuito su una molteplicità di touchpoint. Le PR e l’influencer marketing, quindi, non possono più essere considerate due discipline distinte, ma parti di una strategia unica e integrata. I brand hanno infatti bisogno di costruire relazioni solide e coerenti, che si rafforzano attraverso un racconto orchestrato sui media tradizionali e sulle community digitali.

Gli influencer rappresentano un tassello strategico in questo processo perché portano autenticità, vicinanza e capacità di costruire community. Secondo HubSpot, il 63% dei consumatori dà maggiore fiducia alle raccomandazioni degli influencer rispetto agli annunci pubblicitari. Le PR, dal canto loro, garantiscono struttura, coerenza narrativa, gestione della reputazione e capacità di integrare diversi canali di comunicazione.

Perché l’integrazione è strategica

Il mercato globale dell’influencer marketing raggiungerà 32,55 miliardi di dollari nel 2025, in crescita rispetto ai 24 miliardi del 2024. Si tratta di una leva consolidata, che si affianca alle attività di PR per amplificarne l’efficacia. L’influencer marketing offre performance interessanti anche in termini comparativi: il ROI è fino a 11 volte superiore rispetto alla pubblicità digitale tradizionale

A rafforzare questo trend è la centralità di micro e nano-influencer, che mostrano tassi di engagement più alti e un legame più autentico con il proprio pubblico. Non a caso, diversi brand stanno aumentando gli investimenti verso creator con community più piccole ma fortemente fidelizzate.

Perché le relazioni con gli influencer funzionano (anche psicologicamente)

Il successo dell’influencer marketing all’interno di strategie integrate si spiega anche attraverso meccanismi psicologici. Le persone tendono a fidarsi maggiormente di chi percepiscono come simile a loro o parte della propria cerchia sociale: è il principio della social proof, secondo cui l’opinione di altri guida le decisioni individuali. In questo senso, gli influencer diventano “pari” di riferimento, più vicini dei brand stessi.

C’è poi il tema dell’identificazione: i follower si riconoscono nei valori, nello stile di vita e nelle scelte degli influencer. Questo crea un legame emotivo che rende i messaggi più memorabili rispetto a una comunicazione istituzionale. Non a caso, uno studio di Nielsen mostra che l’88% dei consumatori si fida delle raccomandazioni di persone, anche se non le conosce direttamente, più che di qualsiasi altro tipo di comunicazione.

Infine, la teoria della parasocialità spiega come gli utenti sviluppino relazioni unilaterali con i creator, percependo un rapporto personale anche senza interazioni reali. Questo senso di familiarità amplifica la fiducia e rende più naturale l’accoglienza di messaggi commerciali, soprattutto quando inseriti in narrazioni coerenti con la quotidianità del creator.

Il ruolo delle PR in un ecosistema integrato

Secondo le statistiche 2025, quasi due terzi delle campagne PR (63,8 %) includono oggi collaborazioni con influencer. Non si tratta più di due mondi paralleli: la sinergia è diventata pratica comune. Le PR garantiscono che la scelta degli influencer sia coerente con il posizionamento del brand e che i contenuti generati si inseriscano in una strategia più ampia, integrata su earned, owned e paid media.

Il modello PESO (Paid, Earned, Shared, Owned) aiuta a visualizzare questa convergenza: l’influencer marketing agisce in particolare nei Paid (contenuti sponsorizzati) e Shared Media (interazioni e community), mentre le PR orchestrano l’insieme, integrandolo con attività di earned coverage e owned content.

Un racconto unico

Immaginiamo un brand che voglia rafforzare la propria reputazione in ambito tech: le PR studiano il messaggio chiave, costruiscono relazioni con i media e selezionano influencer in linea con il target. I creator producono contenuti autentici e ingaggianti, che vivono tanto sui social quanto all’interno di progetti editoriali del brand. Il risultato è quindi un racconto unico, coerente e distribuito, in grado di intercettare pubblici diversi e rafforzare la memorabilità del messaggio.

Altri fattori di efficacia

Oltre alla psicologia e ai ritorni economici, ci sono altri elementi che rendono naturale la convergenza tra PR e influencer marketing. In primo luogo la continuità: mentre le PR lavorano per creare narrazioni di lungo periodo, l’influencer marketing alimenta la relazione giorno dopo giorno con contenuti frequenti e vicini alla quotidianità del pubblico.

C’è poi la dimensione multiformato: i contenuti degli influencer si adattano facilmente a short video, podcast, post o live, moltiplicando i touchpoint a disposizione delle PR. Infine, l’ascolto delle community: gli influencer raccolgono feedback diretti dai follower, che diventano insight preziosi per affinare strategie di PR, campagne media e storytelling di brand.

Alcuni esempi pratici

L’integrazione tra PR e influencer marketing trova applicazione concreta in diversi progetti che abbiamo seguito in agenzia. 

Un esempio è l’evento Sip & Scent (Don Papa x 50 ml), pensato come esperienza multisensoriale per media e stakeholder. Qui il coinvolgimento di influencer selezionati in nicchie precise – Travel & Food, Food & Beverage e Lifestyle – ha permesso di moltiplicare le sfumature del racconto: dal legame con le Filippine, terra d’origine del rum, alla dimensione gastronomica, fino alla narrazione più lifestyle ed estetica. La copertura ottenuta sui media è stata così accompagnata da un racconto digitale autentico e diversificato, capace di far vivere l’esperienza a pubblici differenti.

Un approccio simile ha guidato il format Un Giorno con Lovrén, press trip nato per consolidare la relazione con i giornalisti beauty. Nell’edizione 2025, l’apertura a un gruppo selezionato di creator ha aggiunto valore all’esperienza, generando contenuti spontanei e ingaggianti che hanno portato il racconto del brand sui canali social delle influencer, con un linguaggio immediato e vicino al consumatore finale.

Infine, nel caso di GS LOFT, le PR hanno lavorato anche per posizionare il fondatore Giacomo Spazzini come voce autorevole sul tema della longevità, mentre l’influencer marketing ha reso tangibile questo posizionamento attraverso esperienze immersive come la Biohacking Experience. Nei contenuti social realizzati in collaborazione con i creator, Giacomo Spazzini (founder di GS Loft) è stato parte attiva del racconto: video, reel e format in collab hanno permesso di consolidare il suo personal brand anche online, rafforzando la credibilità costruita sui media e creando un legame diretto con community trasversali.

L’integrazione come nuova normalità

La convergenza tra PR e influencer marketing rappresenta oggi un passaggio naturale: non più due strategie separate, ma un ecosistema integrato. 

Da un lato l’autenticità e la community degli influencer, dall’altro la visione strategica e la solidità delle relazioni e della reputazione costruite attraverso le PR. La loro combinazione permette di costruire narrazioni forti, misurabili e capaci di rispondere a una comunicazione sempre più orizzontale, partecipata e multicanale.canale.


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