Comunicato stampa
29 agosto 2025
Il 30 agosto 2025 si celebra il WoDES – World Day for the End of Speciesism, la Giornata Mondiale per la Fine dello Specismo. Un’occasione per puntare i riflettori sulle tante discriminazioni compiute ogni giorno, molto spesso involontariamente, su moltissimi animali.
Con la tutela costituzionale e la riforma del codice penale anche la legge italiana ha riconosciuto che gli animali sono esseri senzienti, capaci di provare gioia e dolore. Eppure, nella vita di tutti i giorni, continuiamo a considerarli in modo diverso a seconda che siano cani e gatti, mucche o maiali, animali da compagnia o “da reddito”. È proprio questa discriminazione che prende il nome di specismo.
“Lo specismo – spiega l’OIPA – è la discriminazione che porta a vedere e trattare diversamente gli animali in base alla specie di appartenenza: coccoliamo cani e gatti come membri della famiglia, ma accettiamo che mucche e maiali vivano e muoiano negli allevamenti, senza riconoscere loro la stessa dignità e sensibilità“.
In quali ambiti della quotidianità emerge lo specismo?
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Nel linguaggio: modi di dire come “mangiare come un maiale”, “sei un somaro”, “cervello di gallina” rafforzano pregiudizi negativi sugli animali, riducendoli a metafore dispregiative. Eppure maiali, asini e galline sono animali intelligenti e sensibili;
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Nel cibo: consideriamo “normale” mangiare alcuni animali e inaccettabile mangiarne altri, a seconda delle tradizioni culturali;
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Nell’abbigliamento: pellami e pellicce, ancora oggi sinonimo di qualità o lusso, sono il frutto di sofferenza e morte;
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Nell’intrattenimento: zoo, delfinari e circhi continuano a negare la libertà di animali destinati a spazi angusti e spettacoli lontani dal comportamento proprio della specie;
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Nei cosmetici: sebbene i test sugli animali siano vietati in Europa, aziende che vendono in Paesi dove sono ancora obbligatori continuano a immettere quei prodotti sul nostro mercato.
L’OIPA ricorda che ogni azione può fare la differenza e tutti nel nostro piccolo possiamo contribuire ad abbattere la cultura specista. “Ogni volta che un insulto prende il nome di un animale, che consideriamo una specie solo come cibo e che assistiamo ad uno spettacolo con animali, stiamo contribuendo a mantenere in vita lo specismo” sottolinea l’associazione. “Scegliere azioni, parole e acquisti rispettosi di ogni specie vivente può contribuire a salvare delle vite”.
La Giornata Mondiale per la fine dello Specismo è quindi un invito a guardare agli animali senza gerarchie e senza discriminazioni, riconoscendo loro la stessa dignità e il medesimo diritto alla libertà e alla vita, indipendentemente dalla specie di appartenenza.
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