Una riflessione sul workshop SIMFER-associazioni di familiari del 28 luglio a Firenze
di Alessandro Porcelli, consigliere nazionale AISLA e presidente area vasta Toscana nord ovest
Lo scorso 28 luglio AISLA ha partecipato a Firenze a un workshop organizzato dalla Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER), con la partecipazione di una ventina di rappresentanti di associazioni di familiari di persone con disabilità. L’incontro è stato un’occasione per confrontarsi sull’organizzazione della riabilitazione in Toscana, alla luce dei Nuovi LEA e delle recenti modifiche legislative.
Dal dibattito è emerso chiaramente che, nonostante le modifiche nazionali, la Regione Toscana non ha ancora tradotto queste indicazioni in regolamenti regionali coerenti. Ne deriva un accesso disomogeneo ai percorsi riabilitativi, ritardi nella presa in carico e rischi di inappropriatezza nell’erogazione delle prestazioni, con potenziali implicazioni medico-legali.
Per le persone con SLA, queste criticità richiedono attenzione particolare. AISLA sottolinea alcune priorità concrete: garantire almeno una seduta settimanale di fisioterapia ambulatoriale o domiciliare per chi conserva capacità motorie residue, attivare tempestivamente la logopedia ai primi segni di disartria o difficoltà di deglutizione, e pianificare cicli di Idrokinesiterapia settimanali. Fondamentale è anche assicurare la disponibilità tempestiva di ausili indispensabili – carrozzine, sollevatori, strumenti di supporto – evitando ulteriori oneri alle famiglie.
Le criticità osservate per la SLA trovano riscontro anche in altre condizioni complesse. Associazioni che rappresentano persone con Parkinson, ictus, grave cerebrolesione acquisita o disabilità motorie richiamano l’attenzione su percorsi integrati tra ospedale e territorio, continuità negli interventi, tempestività nella prescrizione degli ausili e monitoraggio specialistico. Questi punti comuni confermano l’urgenza di un coordinamento regionale più stretto e di percorsi personalizzati, centrati sul paziente e sul ruolo dei caregiver professionali.
L’incontro è stato organizzato da Federico Posteraro, dell’area nord e ad interim dell’area sud del dipartimento di Riabilitazione e responsabile dell’unità operativa di Riabilitazione dell’ospedale Versilia, e vicepresidente nazionale di SIMFER. “È evidente che servono percorsi riabilitativi monitorati e omogenei su tutto il territorio toscano. La collaborazione tra associazioni e professionisti è indispensabile per garantire qualità e sicurezza nelle cure,” ha sottolineato Posteraro.
Solo un coordinamento efficace tra le tre ASL e la governance regionale può garantire equità, tempestività e continuità dei percorsi riabilitativi. Il caregiver familiare non può sostituire il professionista nella gestione dei trasporti o della mobilizzazione del paziente.
Il workshop ha confermato quanto sia prezioso il dialogo tra istituzioni e associazioni di familiari. La sfida ora è tradurre questa consapevolezza in azioni concrete: percorsi riabilitativi efficaci, coordinati e realmente accessibili a tutte le persone con SLA, insieme a una governance che metta al centro la complessità della persona e il sostegno professionale ai caregiver.
👉 Per approfondire, è possibile consultare il Comunicato integrale di SIMFER
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