Antitrust USA alza la voce: invoca fronte unito contro Ue - Uspi

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Arrivato l’avvertimento della Federal Trade Commission (FTC), Antitrust statunitense, a 13 Big Tech americane. Il messaggio è forte e chiaro: non applicare il Digital Services Act (DSA) europeo.

Tra le 13 aziende tecnologiche compaiono grandi come Microsoft, Google, Meta, Apple e Amazon, tutti colossi che rientrano nella lista dei gatekeeper della legislazione “sorella” del DSA, il Digital Markets Act (DMA).

Il documento inviato alle Big Tech è una lettera firmata dal presidente della FTC, Andrew Ferguson, ed è arrivato in contemporanea (e in contraddizione) all’accordo Ue-USA che cercava di ristabilire un equilibrio politico, rafforzare la cooperazione economica e ridurre la tensione commerciale. 

Una contromossa in linea con il governo USA

Le idee di base di questa lettera riecheggiano posizioni vicine all’attuale governo americano. Infatti, secondo la FTC il DSA europeo non è allineabile ai principi della Costituzione americana e priverebbe cittadini e imprenditori degli States della loro libertà di espressione.

Nel mirino non solo i Regolamenti europei, ma anche l’Online Safety Act britannico, in vigore dallo scorso luglio e che impone misure più stringenti ed efficaci a siti web, social e applicazioni nei confronti dei minori. Questi paletti costituiscono misure di censura “inaccettabili per il popolo americano”. 

Concezione che riecheggia anche nei post sul social Truth del presidente USA, Donald Trump, che tuona contro l’Ue. Si oppone fermamente a tutti quei Paesi che “attaccano le nostre incredibili aziende tecnologiche americane” con tasse e normative “concepite per danneggiare o discriminare la tecnologia americana” e che invece “concedono un’esenzione totale alle più grandi aziende tecnologiche cinesi”.

Parametri diversi e le critiche schizzano alle stelle

Ciò che pone il vecchio e il nuovo continente ai due poli opposti sono le visioni diametrali sulla gestione dei dati. Secondo gli occhi americani, il GDPR (General Data Protection Regulation) non avrebbe senso di esistenza dal momento che l’Ue richiama la possibilità di accedere ai dati in caso di procedimenti giudiziari pur garantendo il diritto alla privacy. Questa possibilità per la legge USA è una grave violazione della sicurezza dei dati di cittadini americani. 

Forse per nulla rilevante l’attenzione europea all’hate speech e alla disinformazione, percepita come una forma di censura negli Stati Uniti. Le istituzioni USA sono anche sospettose del DSA per la sua capacità di indebolire (potenzialmente) la crittografia end-to-end, con una possibile via di sorveglianza. In questo modo, la Sezione 5 del Federal Trade Commission Act potrebbe essere violata, possibilmente compromettendo sicurezza, alternando il mercato e favorendo pratiche sleali. 

L’ultimatum nella lettera è chiaro. Entro agosto le Big Tech dovranno conferire con Ferguson e la FTC, per riferire “come intendono conformarsi a requisiti internazionali errati”. Altrimenti, il presidente dell’Antitrust USA sarà pronto, in caso di censura nei confronti dei cittadini americani, “a far rispettare la legge”.

Articolo di T.S.

L’articolo Antitrust USA alza la voce: invoca fronte unito contro Ue proviene da Notiziario USPI.

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