‘FRANZ PELIZZA …OK…LET’S GO! – TRA FIGURAZIONE E ASTRAZIONE’ – DAL 10 AL 26 SETTEMBRE 2025 – Museo MIIT

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“FRANZ PELIZZA. …OK… LET’S GO! TRA FIGURAZIONE E ASTRAZIONE’ a cura di Guido Folco

INAUGURAZIONE: Mercoledì 10 Settembre 2025 dalle ore 17.00

MUSEO MIIT – TORINO, CORSO CAIROLI 4

Dal 10 al 26 Settembre 2025

Orario: da martedì a sabato 15.30-19.30. Su appuntamento per visite guidate, gruppi, scolaresche

Info: 011.8129776 – 334.3135903 – www.museomiit.it

Il Museo MIIT di Torino presenta la mostra personale ‘Franz Pelizza. …OK…LET’S GO! Tra figurazione e astrazione’ dal 10 al 26 Settembre 2025, con inaugurazione mercoledì 10 Settembre dalle ore 17.00.

La mostra del maestro Franz Pelizza inaugura la nuova stagione espositiva del Museo MIIT in una sorta di anteprima del Salone dell’Auto di Torino che si terrà dal 26 al 28 Settembre prossimi. La mostra, infatti, è interamente dedicata alla opere facenti parte della raccolta incentrata sull’elaborazione fotografica, grafica e artistica delle automobili più iconiche della storia, in particolare quelle conservate ed esposte al MAUTO di Torino. E’ in questo luogo unico che unisce storia, design, tecnologia, bellezza, ricerca che il maestro Pelizza si è ispirato e nutrito per la realizzazione dei suoi lavori, autentici universi visionari in cui l’automobile diventa protagonista assoluta della società e dell’arte.

TESTO CRITICO

Solo un maestro eclettico e geniale come Franz Pelizza poteva regalare una nuova giovinezza allo strumento fotografico, unendo passione, mestiere, visione. Se la fotografia rappresentò una svolta per i pittori a cavallo tra Otto e Novecento, che si ritrovarono, per così dire, quasi obbligati e sollecitati a rinnovare e a rivoluzionare il proprio linguaggio attraverso la ricerca e la sperimentazione sulla luce e sugli effetti ottici, sulle composizioni e sulle idee, potremmo dire lo stesso anche oggi, affacciandosi alla ribalta della creatività strumenti tecnologici fino a qualche anno fa impensabili. Franz Pelizza riesce così nel difficile e complesso azzardo di fondere tradizione e ricerca, sposando i suoi scatti alla videoarte e creando universi fantastici, onirici, inaspettati, a volte sottilmente ironici o potentemente monumentali, ma sempre eleganti, raffinati, profondamente studiati e magistralmente eseguiti. Un mondo sottosopra, inesistente all’apparenza, in cui il maestro scardina ogni punto di vista, trasformandolo in emozione e sorpresa… ‘Essere surrealista significa bandire dalla mente il già visto e ricercare il non visto’: così era solito dire Réné Magritte, spiegando la sua poetica e Franz Pelizza ne sposa appieno la filosofia, mostrandoci il lato nascosto, sorprendente di una realtà che diventa pensiero e speranza, gioco e illusione.

Il titolo della mostra e della serie di opere dedicate alle automobili più significative e famose della storia rappresenta già una delle tante, possibili chiavi di lettura della mostra di Franz Pelizza. Figurazione e astrazione, infatti, si fondono magistralmente nei lavori del maestro, partendo dalla realtà per trasformarsi in suggestione e sensazione: uno stimolo continuo, per l’osservatore, ad individuare il tutto da un dettaglio, il vero da un riflesso, giocando con le immagini, la luce, il colore quali elementi fondanti l’universo della fotografia, ma anche della pittura e della computer grafica. Queste tecniche, con le loro specifiche inclinazioni e declinazioni, sono interpretate da Pelizza con fare giocoso ed elegante, trovando nei simboli e nelle linee flessuose di queste meravigliose creazioni pulsanti un nuovo Futurismo scattante e dinamico, raffinato e passionale, tra memoria e futuro, immagine e sogno. L’aspetto onirico e surreale è sempre presente, infatti, nelle opere di Franz Pelizza, che ci racconta il suo mondo, quella scoperta continua della bellezza in un dettaglio solo all’apparenza insignificante che, per l’artista, invece, diventa fulcro di un’idea, di un progetto, di una utopia di immortalità. Da un frammento di realtà Franz Pelizza costruisce viaggi della fantasia, voli pindarici in astrazioni immaginifiche e fantastiche, favole contemporanee che fioriscono da uno scatto fotografico, divenendo linguaggio moderno e sperimentazione tecnologica. Se questo processo creativo si sposa perfettamente con i soggetti automobilistici di questa serie di lavori, ben si adatta anche ad altri mondi, come i fiori, la natura, i monumenti, l’architettura urbana… e tutte le altre presenze che ci circondano ogni giorno e a cui, spesso, non poniamo attenzione nella nostra frenesia esistenziale. Franz Pelizza ci invita quindi anche ad una riflessione sul tempo e sullo spazio, sul nostro agire troppo spesso codificato e scontato nella quotidianità sociale in cui siamo immersi, inconsapevoli dell’effimera e preziosa transitorietà dell’istante vissuto. La fotografia è, appunto, sintesi di un luogo, di un oggetto, di un momento obbligatoriamente vissuto e osservato, ma può divenire, nella ricerca di un artista, illusione e magia. La narrazione di Franz Pelizza pone sempre al centro l’uomo-fotografo, lo sguardo profondo, sintetico, immediato e profetico di un mestiere che si impara sul campo, ma da qui l’artista prende spunto per immaginare nuovi alfabeti creativi ed espressivi, tra elaborazione grafica, computer art, digitalizzazione della realtà, dando spazio alla tecnologia e alle nuove frontiere della grafica. Nell’ambito di questa serie dedicata alle automobili storiche, sportive, simbolo di epoche diverse che abbiamo vissuto, Franz Pelizza scardina, scompone, riassembla l’immagine in infiniti frammenti che vanno a creare nuovi pianeti visivi e ridà esistenza ad acciai, cristalli, lamiere, che da oggetti inerti riprendono a pulsare, anime forgiate dalla genialità dell’artista, dal suo essere sempre e ancora bambino che si incanta e stupisce, mettendosi all’ascolto del rombo sommesso o grintoso di un motore solo più immaginato. La luce, il riflesso, lo specchiarsi sottosopra nelle carrozzerie sinuose delle fuoriserie, la velocità nata nel vento, disegnata dal flusso d’aria ininterrotto del movimento sono elementi che il maestro considera in ogni sua opera. Così come pure la prospettiva immaginata e giocata con modellini in scala che, nella visione fotografica dello scatto, questa volta singolarmente fuorviante e distorta della realtà, diventa strumento ottico ingannevole, ma proprio per questo artisticamente immaginifico, potentemente suggestivo. Il sovrapporsi, l’incrociarsi continuo delle immagini fotografiche, la loro distorsione calibrata e artisticamente estetizzante sono espedienti creativi che il maestro pensa, elabora e realizza, dando vita al suo pensiero finale, senza caos né casualità, ma con attenta e scrupolosa composizione, rispecchiando concettualmente la realtà in cui viviamo, in cui sempre si incrociano e si incontrano mondi ed emozioni differenti, a volte contrastanti, altre armoniosamente vibranti all’unisono con la nostra anima. Sospeso nel suo universo simbolico, nella sua esistenza parallela abitata dal sogno, Franz Pelizza è un Ulisse contemporaneo che cerca nuovi mezzi espressivi per narrare la vita. Lo fa con la potenza della passione, con la visione del genio, lasciandosi guidare quasi inconsapevolmente da una irrazionalità che ribalta l’ordinario, rendendolo straordinario.

Guido Folco

BIOGRAFIA

Nato a Vigevano (Pavia) nel 1950, iscritto all’Ordine dei Giornalisti, è un Artista che si esprime da sempre attraverso la macchina fotografica. Nella sua attività lavorativa, a partire dagli anni 70, ha collaborato come fotoreporter con i principali quotidiani, con riviste nazionali, case editrici e con l’Università degli Studi di Pavia. Nel suo percorso formativo grande importanza ha avuto l’incontro e l’amicizia con due maestri dell’arte fotografica, Guglielmo Chiolini e Francesco Guallini che lo hanno introdotto alla teoria della luce e con il pittore Fulvio Belmontesi che, colpito dai tagli che dava alle fotografie, dalle geometrie e dai particolari che rendevano astratto lo scatto, lo ha stimolato a ricercare una personale strada artistica ed espressiva che è culminata in una evoluzione della sua prolifica produzione creativa. Da scatti figurativi, l’immagine è diventata una composizione fotografica astratta, ribaltata, colorata e ritagliata in una modalità definita dall’artista stesso come una realtà del “Mio Mondo SottoSopra”. Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali ed internazionali ottenendo premi e riconoscimenti ed ha esposto nel corso degli anni in mostre personali e collettive in ambito nazionale ed internazionale.

ESPOSIZIONI PERSONALI E COLLETTIVE effettuate negli ultimi anni 2019 – personale “Luci e Geometrie Vigevanesi – dal figurativo all’astratto nel Mio Mondo SottoSopra” presso il Castello Sforzesco di Vigevano (PV) – esposizione di un’opera fotografica dedicata all’arte di Belmontesi all’interno della duplice mostra “Rigore e Trasgressione nell’Arte di Fulvio Belmontesi” – Pinacoteca “C.Ottone” Castello Sforzesco- Vigevano – esposizione di un’opera fotografica all’interno della duplice mostra “Rigore e Trasgressione nell’Arte di Fulvio Belmontesi” – Centro Studi Osvaldo Licini -Monte Vidon Corrado( FM) 2020 – partecipazione all’ “Expo d’Arte Internazionale Innsbruck” – collettiva – “Mostra di Artisti Italiani Contemporanei”- Istituto Italiano di Cultura di Colonia – inserimento nel “ Catalogo dell’Arte Moderna” “Gli artisti italiani dal Primo novecento ad oggi” n. 56 – Editoriale Giorgio Mondadori 2021 – collettiva Mostra d’Arte di Artisti Contemporanei “Dante tra luci ed ombre” – Fondazione De Claricini Dornpacher – Bottenicco di Moimacco (UD) – partecipazione alla “9°Biennale d’Arte Internazionale” Hotel Metropole – Monte Carlo – Principato di Monaco – partecipazione alla 17a Biennale di Architettura – Venezia – evento collaterale “Senza Terra – Pomerio” – partecipazione alla “Biennale Milano” International Art Meeting – collettiva “Simposio d’Arte” in occasione del centenario della nascita di Margherita Hack – inserimento nel “Catalogo dell’Arte Moderna” “Gli Artisti Italiani dal primo novecento ad oggi” n. 57 – Editoriale Giorgio Mondadori 2022 – personale “ BLITZ – Incursioni cromatiche nel mondo del possibile” Fondazione De Claricini Dornpacher – Bottenicco di Moimacco (UD) – inserimento nel “Catalogo dell’Arte Moderna” “Gli Artisti Italiani dal primo novecento ad oggi” n. 58 – Editoriale Giorgio Mondadori 2023 – partecipazione al Progetto Archifusion – Biennale Architettura – Venezia personale “ Essere nella Storia” “ Passo dopo passo come in una Transumanza” – Livigno – inserimento nel “Catalogo dell’Arte Moderna” “Gli Artisti Italiani dal primo novecento ad oggi” n. 59 – Editoriale Giorgio Mondadori 2024 -inserimento nel “Catalogo dell’Arte Moderna” “Gli Artisti Italiani dal primo novecento ad oggi” n. 60 – Editoriale Giorgio Mondadori 2025 – personale “ …Ok …Let’s Go” Museo Internazionale Italia Arte – Torino

Recapiti
Guido Folco