Ciao in tutte le lingue! | Rizzoli Education

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Anche se il numero può sembrare esorbitante, in Europa si parlano tra le 150 e le 200 lingue (a seconda della definizione adottata), mentre nel mondo ne sono state censite circa 7000. Di queste, circa 2500 sono a rischio di estinzione e 199 sono parlate da meno di dieci persone.

Una varietà non meno importante riguarda invece gli alfabeti: dal Cambogiano (74 lettere) alle isole Salomone (11 lettere) ogni lingua ha trovato un proprio adattamento alla scrittura. 

Per celebrare questa diversità, nel 2001 il Consiglio d’Europa ha istituito la Giornata delle Lingue da celebrare il 26 settembre di ogni anno.

I motivi per far riflettere le classi della scuola primaria su questa importante ricorrenza sono ovviamente molteplici. 

  • Innanzi tutto, l’educazione al multilinguismo ha un sostanziale valore pedagogico. Riconoscere l’importanza di mettere in comunicazione soggetti provenienti da realtà diverse e dare valore al concetto di “lingua madre” sono i primi passi verso la piena inclusione;
  • lo studio delle lingue straniere, così come di ogni altra disciplina, è alla base del concetto di alfabetizzazione culturale, del sapere condiviso;
  • una precoce esposizione alle diversità linguistiche contribuisce a creare un clima positivo, prepara i bambini ai percorsi di apprendimento successivi e in generale alle esperienze della vita quotidiana.

L’obiettivo della Giornata Europea delle Lingue, quindi, non consiste nella valorizzazione delle lingue ufficiali dei Paesi europei, ma soprattutto nella sensibilizzazione verso realtà nuove, modi di comunicare diversi e una cittadinanza attiva.

Celebrare la Giornata delle Lingue, infatti, non significa “insegnare parole nuove”, ma riconoscere il valore di tutte le lingue, comprese quelle meno conosciute: un punto di vista particolarmente importante in una società ormai compiutamente plurilingue.

Fatta questa doverosa premessa, la domanda che dobbiamo porci è: come trasformare questi principi in attività operative per la classe?

Idee:

1. La mappa delle lingue della classe

Chiedete agli alunni quali lingue conoscono o sentono in famiglia. Ogni bambino colora sul planisfero un Paese collegato a una lingua parlata. Anche chi conosce poche parole (una canzone, una filastrocca) può segnalare quella lingua. Suggerite anche strumenti di ricerca: i traduttori online possono essere molto utili.

2. Saluti in tutte le lingue

Imparate insieme come si dice “ciao” in dieci lingue diverse. Potete realizzare cartellini da appendere in aula o registrare un piccolo audio con i bambini che pronunciano i saluti. Questo semplice esercizio mostra quanto sia varia e creativa la comunicazione umana. Anche in questo caso, gli strumenti tecnologici possono essere di grande aiuto.

3. Parole intraducibili

Quando parliamo di “traduzione” spesso intendiamo termini perfettamente trasferibili da una lingua all’altra, in altri casi semplici approssimazioni. Infine, ci sono i cosiddetti vocaboli “intraducibili”. parole che esistono solo in una lingua e che appartengono a quella precisa cultura. Non sono traducibili, per esempio, i termini italiani “abbiocco” e “al dente”: non a caso, entrambi riferiti alla tavola. E se chiedessimo alla classe di cercare termini intraducibili di altre lingue? Quali aspetti di quella cultura verrebbero messi in luce? 

4. La scatola delle parole viaggiatrici

Invitate gli alunni a portare parole “straniere” che conoscono e usano tutti i giorni: computer, shampoo, robot… Le raccogliete in una scatola, poi insieme cercate la loro origine. È un modo divertente per capire come le lingue si influenzano a vicenda.

5. Il menù delle lingue

Organizzate un gioco di ruolo: ogni gruppo prepara un menù inventato in una lingua diversa (anche usando traduttori online). Poi si simula un piccolo ristorante multilingue, dove i clienti devono ordinare usando le parole straniere. Un’attività che unisce lessico, creatività e cooperazione.

6. Canzoni dal mondo

Portate in classe canzoni provenienti da vari Paesi (anche brevi sigle di cartoni animati). I bambini le ascoltano e ne imparano il ritornello. La musica facilita la memorizzazione e crea un clima positivo.

In conclusione, la Giornata Europea delle Lingue non è solo un appuntamento nel calendario: è un invito a celebrare la diversità e a costruire ponti. Nella scuola primaria, ogni attività linguistica può trasformarsi in un momento di scoperta, gioco e inclusione.

Far capire ai bambini e alle bambine che le lingue sono ricchezza significa prepararli a un futuro dove comunicare, ascoltare e rispettare le differenze sarà sempre più importante. E tutto può cominciare da un semplice “ciao”… pronunciato in tante lingue diverse.

Recapiti
Andrea Padovan