La Commissione europea accetta le condizioni di Microsoft, che scorporerà Teams da Office e salva il 10% del suo fatturato. Questi gli ultimi aggiornamenti dal caso Microsoft-Ue, in corso dal 2017.
Da questo momento, il pacchetto Office 365 sarà a disposizione degli utenti ma senza la pre-installazione forzata di Teams. Inoltre, Microsoft ha capitolato sul prezzo del pacchetto, che sarà ridotto.
Il vice presidente di Microsoft, Nanna-Louise Linde, comunica la sua soddisfazione nell’aver raggiunto questo accordo con l’Ue e promette di dedicarsi “alla realizzazione rapida e completa di questi nuovi obblighi”.
Una pratica in meno per l’Ue
Visti i tantissimi casi aperti dell’Unione europea con le Big Tech, il raggiungimento di questo accordo può essere considerato una grande vittoria.
Il compromesso conquistato va a chiudere un capitolo iniziato con la denuncia da parte di Slack nel 2017. Infatti, Teams era la new entry di Microsoft e entra subito a far parte del pacchetto Office 365: ma gli utenti lo trovano già installato sul proprio pc senza il loro consenso. Nonostante la denuncia, la trafila giudiziaria con l’Ue inizia nel 2023 per Microsoft con la richiesta di separare Teams dal pacchetto Office.
L’ultimatum arriva a maggio scorso quando Microsoft si ritrova con una probabile multa pari al 10% del fatturato mondiale annuo in caso avesse continuato con la sua concorrenza sleale dando un vantaggio alla sua Teams.
Impegni da rispettare
Microsoft, dunque, propone degli impegni per rispondere alle preoccupazioni dell’Ue, con conseguente accettazione dell’accordo e la chiusura del caso.
Ecco gli impegni presi dalla Big Tech.
Offrire ai clienti che acquistano nello Spazio Economico Europeo (SEE) versioni delle sue suite Office 365 e Microsoft 365 senza Teams a un prezzo sensibilmente inferiore rispetto a quello delle suite corrispondenti che includono Teams. Inoltre, Microsoft si è impegnata a non offrire sconti su Teams o sulle suite con Teams superiori a quelli offerti sulle suite senza Teams.
Offrire ai clienti che acquistano nel SEE ricorrenti opportunità di passare a suite senza Teams e consentire l’implementazione di tali suite nei data center di tutto il mondo.
Consentire ai concorrenti di Teams e a determinate terze parti un’efficace interoperabilità con determinati prodotti e servizi Microsoft per funzionalità specifiche, nonché integrare le applicazioni Web di Office (Word, Excel e PowerPoint) nei propri prodotti e integrare in modo prominente i propri prodotti nelle principali applicazioni di produttività di Microsoft.
Consentire ai clienti nel SEE di estrarre i dati di messaggistica di Teams per utilizzarli in soluzioni concorrenti.
Articolo di T.S.
L’articolo Commissione Ue chiude il caso Teams: accettate misure correttive proviene da Notiziario USPI.