Dal 16 giugno 2025 è entrato ufficialmente in vigore il divieto di utilizzo degli smartphone nelle scuole italiane, comprese le secondarie di secondo grado (le superiori). Ma non si tratta solo di impedire l’uso di un telefono: le scuole che stanno applicando correttamente il divieto non stanno solo eliminando le distrazioni, stanno probabilmente aiutando gli studenti a riscoprire un autentico legame umano e una profonda concentrazione, competenze che gli saranno utili ben oltre il diploma.
Cosa prevede la circolare ministeriale
La nota ministeriale n. 5274 dell’11 luglio 2024 vieta l’utilizzo dei telefoni cellulari in ogni momento della giornata scolastica, non solo durante le lezioni.
Ogni scuola è chiamata ad aggiornare il proprio regolamento interno per definire:
- modalità di applicazione del divieto,
- sanzioni disciplinari in caso di infrazione,
- eventuali eccezioni (es. studenti con disabilità o bisogni educativi speciali).
Come si stanno organizzando le scuole in Europa?
Il tema centrale è logistico e gestionale. Ritirare ogni giorno migliaia di dispositivi potrebbe essere davvero impraticabile. Proprio in questi giorni di inizio dell’anno scolastico, docenti e presidi sono chiamati a identificare il miglior modo per garantire il rispetto della legge e sanzionare chi la viola, rispettando le eccezioni previste ma anche la privacy degli studenti. Alcune scuole stanno valutando soluzioni “soft”, come contenitori o cassette per depositare i cellulari all’ingresso della classe. Non solo l’Italia, ma anche altri paesi in Europa si estendono a queste direttive. La Svezia ad esempio si unisce a Francia, Olanda, Danimarca e Italia. Dal prossimo anno scolastico (quindi dall’agosto 2026: in Scandinavia le scuole iniziano prima) sarà operativo il divieto nazionale nella fascia tra i 7 e i 16 anni. In Italia invece, secondo la Circolare n. 3392 del 16 giugno 2025, con il ritorno in classe è scattato anche alle superiori (oltre che in elementari e medie) il divieto di utilizzo del cellulare durante l’attività scolastica, con eccezioni ammesse solo per finalità didattiche.Le sanzioni possono arrivare fino alla sospensione degli studenti, anche se i presidi sembrano divisi sulle modalità di applicazione delle regole.
L’educazione digitale: la sfida vera (e più difficile)
Vietare lo smartphone in classe potrebbe non educare al suo uso responsabile. Tra gli studenti e tra i commenti al riguardo, emerge la necessità di un percorso formativo strutturato, che aiuti studenti e studentesse a: conoscere le regole e i limiti del digitale; gestire la propria attenzione e il tempo online; riconoscere i pericoli (cyberbullismo, fake news, dipendenze); sfruttare il potenziale creativo e informativo della tecnologia. Con l’ingresso dell’AI anche nella nostra quotidianità, in ogni caso, educare all’uso consapevole della tecnologia è fondamentale per le nuove generazioni, per trasformare lo smartphone da distrazione a strumento di crescita.
Fonte: Il Sole 24 Ore
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