È nata a Lipsia nel 1995 e nel tempo si è guadagnata riconoscibilità presso gli altri media. Oggi è una palestra che ha molto da insegnare, dal fact-checking al modello organizzativo
Marta Belotti e Martina Toppi
Questo articolo è parte di Tabloid Project, il magazine multimediale dell’OgL
Mephisto 97.6 è stata la prima stazione radiofonica universitaria autorizzata in Germania. È nata a Lipsia nel 1995 sulla scia dei cambiamenti socioculturali successivi alla caduta del muro di Berlino ed è formata da giovani studenti volontari. Sorge al centro della città, con uffici, organici, attrezzature che ne fanno a tutti gli effetti una radio di livello professionale.
Fin da subito, infatti, Mephisto 97.6 si è voluta presentare come un canale di informazione territoriale rivolto a tutti e non ha mai smesso di stare sull’onda del cambiamento, cercando di capirlo e interpretarlo. Lo provano oggi l’attenzione rivolta al fact-checking, cosa che accade spesso, in questi ultimi tempi, soprattutto con i politici dell’Afd, il partito di estrema destra che in Sassonia ha oggi il 37 per cento dei consensi.
«Quando li intervistiamo, includiamo sempre un avviso all’inizio – spiega Edith Fañanás-Hernández, editor-in-chief di Mephisto 97.6 -. Questa avvertenza indica che il partito è classificato come di estrema destra e, se è il caso, che è sotto osservazione da parte dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (Verfassungsschutz). In questo modo forniamo agli ascoltatori un contesto critico, prima di ascoltare il contenuto». Una scelta che dà la misura della consapevolezza e della serietà con cui questi studenti fanno giornalismo.
Il fact-checking di cui parla Fañanás-Hernández viene effettuato nella maggior parte dei casi a ridosso dell’intervista stessa. Nei casi in cui sia necessario editare il contenuto dell’intervista, questo viene fatto nell’arco di circa un’ora, il tempo che separa la chiacchierata e la sua messa in onda. «Accanto all’intervistatore – spiega – c’è sempre un altro giornalista che ascolta e prova a verificare i dati e le affermazioni salienti. Dopo le verifiche, se necessario, interveniamo sull’intervista quando viene messa in onda o commentando la dichiarazione sospetta o tagliandola. Nei casi più gravi decidiamo di non pubblicare il contenuto».
Dietro alla radio c’è un lavoro editoriale attento, guidato da principi che valgono per le interviste, come per i programmi di informazione e intrattenimento e per la scelta dei canali su cui pubblicare. Di recente, il gruppo di giornalisti che segue i social ha deciso di abbandonare X, considerato un contesto online poco favorevole al dibattito democratico.
L’emittente propone agli ascoltatori contenuti tutto il giorno, dal lunedì alla domenica, con un mix che vede il 60 per cento di musica e il 40 di notiziari, podcast, aggiornamenti culturali. Per ciascuno è attivo un gruppo di lavoro specifico. Basta entrare nella redazione news anche solo per qualche minuto per rendersi conto della varietà degli argomenti trattati: in un primo pomeriggio di fine giugno, per esempio, si parla di un puma fuggito dallo zoo e dell’ultimo consiglio comunale.
A fare tutto questo è una redazione che coinvolge una novantina di persone. «Anche se formalmente siamo una radio universitaria, in pratica operiamo come ogni altro media professionale – sottolinea Fañanás-Hernández -. Per esempio, quando copriamo le riunioni del consiglio comunale, partecipiamo come giornalisti accreditati. Siamo attrezzati con microfoni e apparecchiature audio professionali e negli ultimi due anni siamo riusciti a essere quasi sempre presenti alle sedute consiliari».
È l’accuratezza del lavoro giornalistico che aiuta i giovani a interfacciarsi con altre testate e a guadagnare credibilità in un panorama mediatico sempre più affollato. «È vero, noi non siamo giornalisti professionisti: facciamo degli errori e da questi impariamo molto – precisa Fañanás-Hernández – ma questa presenza costante a Lipsia e questo metodo di lavoro ci hanno fatto guadagnare riconoscibilità e rispetto».
A Mephisto i giovani aspiranti giornalisti non vengono messi nella posizione di dover gestire situazioni troppo stressanti, se non addirittura di pericolo: a essere responsabili del servizio sono il direttore di testata e non i singoli studenti. «Quanto viene scritto o detto ricade sull’editor in chief e in generale sulle persone che hanno potere decisionale – spiega Fañanás-Hernández -. Un altro aspetto interessante è l’aiuto che ci viene da persone che hanno collaborato con Mephisto da giovani e adesso lavorano in altri giornali, anche nazionali, e possono aiutarci sui temi più delicati».
Intorno alla radio si è creata un’associazione di ex studenti, un tempo collaboratori di Mephisto, e che oggi proseguono la propria carriera nel giornalismo o nella comunicazione, con successo. Per esempio, hanno iniziato qui Carsten Dieckmann (classe 1976) e Olenka Pilz (classe 1989), entrambi ora dipendenti di Mdr, l’emittente radiotelevisiva pubblica locale dei Länder tedeschi di Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia. Dieckmann è oggi vice direttore del servizio giornalistico di Mdr aktuell, Pilz ne è conduttrice. Ma gli esempi sono tanti.