Siamo profondamente preoccupati per il quadro sociale ed economico del Paese. La situazione è diventata insostenibile: crolla la spesa sociale, il caro vita mette in ginocchio le famiglie; la realtà è ben diversa dalla narrazione rassicurante del Governo, un intervento immediato per evitare l’aggravarsi delle disuguaglianze.
Allarmanti i dati Istat che mostrano una riduzione di 102 milioni di euro nella spesa dei Comuni per il supporto alla povertà nel 2022, nonostante l’aumento delle persone bisognose. Questo calo della spesa, che ha interessato quasi tutte le regioni, è ancora più preoccupante se si considera che si verifica in un contesto di crescenti richieste assistenziali. Inoltre, il ruolo delle donne come caregiver, come evidenziato dalla ricerca dell’ISS, ha un impatto diretto e profondo sulla loro salute fisica e psicologica, trasformando le disuguaglianze di genere in disuguaglianze di salute. Questo non è più tollerabile.
A ciò si aggiungono i dati diffusi da Moneyfarm che confermano che “l’Italia non è un Paese per famiglie”, dato che il costo per crescere un figlio fino ai 18 anni ammonta a una cifra proibitiva. Questo fa sì che la nascita di un figlio diventi una delle prime cause di povertà, un paradosso insostenibile per il futuro del nostro Paese. Le attuali politiche familiari, a nostro avviso, non affrontano i problemi strutturali come il lavoro precario, il caro vita, il difficile accesso alla casa e l’assenza di una vera fiscalità a dimensione familiare.
Riteniamo che il Governo debba agire con urgenza, per contrastare le speculazioni e il caro-vita che stanno mettendo in ginocchio le famiglie. Il nostro Paese ha bisogno di politiche strutturali, senza ricorrere a bonus o misure tampone, per calmierare i prezzi, soprattutto quelli sui beni essenziali e interventi per far recuperare il potere d’acquisto delle persone, tra i più bassi in Europa. Chiediamo risposte concrete e immediate già nella prossima Legge di Bilancio, a partire dal taglio al 5%, se non l’azzeramento, dell’IVA sui prodotti essenziali per neonati e bambini. Questa misura, insieme a interventi strutturali per una fiscalità familiare equa, un accesso facilitato alla casa e al lavoro stabile per i giovani, è un passo necessario per dimostrare che le famiglie non sono sole e che i figli sono davvero considerati un bene comune.