Oltre la brand awareness: misurare l’impatto della fiducia | Promos Rimini

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Per anni, nelle strategie di marketing e comunicazione, la metrica principe è stata la brand awareness: quante persone hanno sentito parlare del marchio, ne ricordano il nome, ne riconoscono il logo. Una misura importante, certo, ma oggi sempre meno sufficiente. In un mercato saturo di stimoli e alternative, la vera discriminante non è più solo “so che esisti”, ma “mi fido di te”.

La fiducia è diventata la moneta più preziosa del branding contemporaneo: è ciò che trasforma la notorietà in preferenza, il riconoscimento in scelta d’acquisto, il cliente in ambassador. Eppure, nonostante la sua centralità, spesso non viene misurata con la stessa attenzione dedicata alla brand awareness.

Dalla notorietà alla credibilità: il salto di qualità

Essere conosciuti è un prerequisito, ma non garantisce risultati. Molti brand hanno un’alta notorietà ma una reputazione fragile: basta un episodio di crisi o una comunicazione incoerente per erodere la percezione costruita in anni. Per questo oggi la sfida è fare un salto: dalla notorietà alla credibilità.

Misurare la fiducia significa andare oltre le metriche quantitative (reach, impressions, awareness) e guardare a parametri qualitativi:

  • Net Promoter Score (NPS): quante persone consiglierebbero il brand a colleghi e amici;
  • Brand Trust Index: quanto il pubblico percepisce l’azienda come affidabile, coerente, trasparente;
  • Engagement autentico: non solo like, ma commenti e interazioni che denotano reale partecipazione;
  • Coerenza percepita: quanto i messaggi sono percepiti in linea con i comportamenti aziendali.

Le aziende che riescono a misurare e rafforzare la fiducia costruiscono una barriera competitiva molto più solida della semplice awareness: diventano insostituibili agli occhi del cliente.

Fiducia come leva di business

La fiducia non è un concetto astratto: ha un impatto diretto e misurabile sul business. I clienti che si fidano di un brand sono più inclini a scegliere quel prodotto anche a parità di prezzo, sono più tolleranti rispetto a piccoli errori e soprattutto generano passaparola positivo.

Nel B2B, ad esempio, i fornitori che garantiscono continuità, assistenza post-vendita e supporto dimostrabile vengono preferiti anche se non sono i più economici.

La fiducia si costruisce con tre pilastri: consistenza (il brand mantiene le promesse), competenza (dimostra di saper fare) e vicinanza (mette il cliente al centro). Ogni azione di marketing dovrebbe rafforzare uno di questi elementi.

Come può aiutarti un’agenzia di comunicazione

Costruire fiducia richiede coerenza, strategia e cura dei dettagli. Come agenzia di comunicazione, il nostro compito è proprio questo: aiutarti a trasformare la tua notorietà in credibilità solida. Lavoriamo sull’analisi del posizionamento, sullo sviluppo di contenuti autentici e coerenti, sulla definizione di un tono di voce riconoscibile e sulla progettazione di materiali visivi che rispecchino i valori del brand. Ogni azione, dalla gestione dei social media alla creazione di company profile, cataloghicampagne digitali, è pensata per trasmettere affidabilità e rafforzare la relazione con i tuoi clienti. Perché la fiducia si costruisce nel tempo, con metodo.

Conclusione: dal dire al dimostrare

Misurare la brand awareness è come contare quante persone ti conoscono a una festa. Misurare la fiducia è capire quante di queste ti darebbero le chiavi di casa. Ecco perché le aziende devono spostare il focus: non solo quante persone ti vedono, ma quante credono davvero in te.

Oggi il branding non si gioca più sul terreno della notorietà, ma su quello della credibilità dimostrata. Ogni brochure, post social, evento o interazione deve essere un’occasione per consolidare fiducia, non solo per generare visibilità. Perché alla fine la fiducia non solo fa vendere di più, ma rende il brand capace di resistere nel tempo e crescere anche nei momenti di crisi.

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