50 anni dalla scomparsa di Alvar Aalto | Rizzoli Education

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L’11 maggio del 1976, a 78 anni, moriva Alvar Aalto, uno dei più importanti designer e architetti del Novecento che nella sua lunga carriera – iniziata negli anni Venti e finita negli anni Settanta – ha attraversato molti stili architettonici. 

LA CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA

Può sembrare strano, ma l’unico intervento architettonico in Italia di Alvar Aalto (escludendo il temporaneo Padiglione finlandese per la Biennale di Venezia del 1956) si trova a Riola, un comune con poco più di 900 abitanti nella provincia di Bologna. Inaugurata nel 1978, la Chiesa di Santa Maria Assunta è considerata tra i più significativi esempi di arte sacra contemporanea e sintetizza alcune delle soluzioni più efficaci dell’artista. 

Il complesso è composto dalla chiesa, un sagrato pedonale, una torre campanaria, una casa canonica e altre strutture parrocchiali. La chiesa, cuore pulsante del complesso architettonico, è caratterizzata da una pianta asimmetrica con un’unica navata. Ampie vetrate sono collocate sulla copertura superiore, tra gli archi portanti, per catturare e diffondere la luce solare all’interno dell’edificio. Questa luce, riflettendosi sul bianco delle pareti, si diffonde in modo armonioso in tutti gli spazi, convergendo verso l’altare, fulcro formale e luminoso dell’intera chiesa. 

Aalto dimostra una profonda conoscenza tecnica del sistema costruttivo, basato su sei archi portanti di varie dimensioni (il più grande pesa 60 tonnellate, il più piccolo 41) e una grande cura nella scelta dei materiali: arenaria  per le finiture di facciata, marmo bianco di Carrara per la pavimentazione della zona presbiteriale, cotto toscano per la pavimentazione dell’area riservata all’assemblea.

Come è possibile che un piccolo borgo negli Appennini emiliani custodisca l’unica testimonianza in Italia di un maestro del XX° secolo? Leggi qui la straordinaria storia del progetto di Santa Maria Assunta nato nel 1966 per volere di un Cardinale illuminato.

Per una visita virtuale della Chiesa ti consigliamo questo video.

VITA E OPERE

Alvar Aalto nasce nel 1898 a Kuortane in Finlandia dove una natura incontaminata, fatta di immensi boschi e gelide acque, è per gli abitanti esperienza quotidiana. Forse non è un caso quindi se il rapporto con la luce, con il paesaggio e con la natura siano il tema fondamentale nella sua concezione progettuale. Dopo aver completato gli studi superiori, si iscrive nel 1916 al Politecnico di Helsinki dove studia architettura, laureandosi nel 1921. Dopo la laurea apre il suo primo studio a Jyväskylä, città universitaria nel cuore della Finlandia e nel 1924 sposa Aino Marsio, anch’essa architetta, compagna di vita e di storia professionale. Gli anni Trenta segnano l’affermazione internazionale di Aalto: sono gli anni in cui progetta edifici innovativi che uniscono funzionalità e attenzione al benessere delle persone come il Sanatorio di Paimio (1929–1933), con camere luminose, arredi ergonomici e colori studiati per favorire la condizione psicofisica dei pazienti; la Biblioteca di Viipuri (1927–1935), con sale di lettura illuminate da lucernari circolari e spazi pensati per la concentrazione e il comfort e il Padiglione finlandese all’Expo di Parigi del 1937, che consacra il suo talento a livello internazionale.

Nel 1935, insieme ad Aino e a due collaboratori, fonda Artek, azienda nata per promuovere un nuovo modo di vivere attraverso mobili e oggetti funzionali ed esteticamente armoniosi. Tra le creazioni più note vi sono la sedia Paimio (1932), lo sgabello a tre gambe 60 (1933) e il vaso Savoy (1936), ancora oggi prodotti.

La reputazione internazionale di Aalto si consolida con il lusso discreto di villa Mairea (1938-1939) e con il padiglione finlandese per la Fiera mondiale di New York del 1939, caratterizzato da curve pareti interne in vetro e legno sagomato. Nel 1940 Aalto viene invitato dal Massachusetts Institute of Technology negli Stati Uniti, dove rimane otto anni, insegnando e progettando la Baker House (1947), un dormitorio dalla pianta libera situato lungo Charles River. Tornato in Finlandia per partecipare ai lavori di ricostruzione del paese dopo le devastazioni della seconda guerra mondiale, nel 1954 inaugura ad Helsinki l’Aalto Studio, nuova sede di lavoro caratterizzata da spazi aperti e luminosi, che diventa presto un punto di riferimento per collaboratori e allievi. Negli anni Cinquanta e Sessanta riceve importanti incarichi internazionali e tra i suoi progetti più significativi figurano il Municipio di Säynätsalo (1949–1952), un complesso in mattoni che unisce architettura civile e spirito comunitario, il Campus dell’Università di Jyväskylä (1951–1957), ispirato alle agorà greche e al rapporto tra natura e sapere e la Finlandia Hall (1967–1971), sala concerti e centro congressi a Helsinki, caratterizzato da marmi bianchi e linee dinamiche. 

LA MOSTRA AL MAXXI DI ROMA

La dimensione sociale del lavoro di Alvar Aalto, il suo impegno verso la collettività, la sua visione di architettura, arte e design come parti inscindibili di un unicum sono stati esplorati nella mostra AALTO – Aino Alvar Elissa La dimensione umana del progetto che si è svolta al Maxxi di Roma nel 2024. 

Un video riassume i principi guida della mostra, aiuta a comprendere il pensiero e l’opera dell’artista e rappresenta una buona introduzione per un lavoro in classe.

L’ARCHITETTO ALVAR AALTO

Nel corso della sua carriera, dagli anni ’20 agli anni ’70, Aalto è passato dal classicismo nordico dei primi lavori, al razionale modernismo degli anni ’30 fino ad arrivare a uno stile modernista più organico dagli anni ’40 in poi. 

I suoi progetti architettonici partono dall’analisi delle esigenze umane e curano ogni minimo dettaglio della costruzione in relazione alle condizioni psico-fisiche dell’uomo e a quelle ambientali, scegliendo i materiali in relazione alla luce, al colore e al calore. Tutto questo trova espressione in una delle sue realizzazioni architettoniche più celebri, Villa Mairea, realizzata tra il 1938 e il 1939 su commissione di una coppia di amici, l’industriale del legno Harry Gullichsen e sua moglie Maire, dal cui nome deriva quello della villa. Alvar Aalto fa un lavoro mirato sull’integrazione della struttura nel compatto bosco di abeti circostante, sfruttando le caratteristiche stesse degli elementi costruttivi, tra cui il legno.

IL DESIGNER ALVAR AALTO

Oltre all’architettura, Aalto ha lasciato un segno indelebile nel campo del design emergendo per la progettazione di forme nuove e l’uso di tecniche innovative come il legno curvato a vapore. Le sue sedie in legno curvato, i vasi dalle forme organiche, le lampade che sembrano sculture rappresentano un perfetto equilibrio tra estetica, funzionalità e accessibilità.

IL VALORE DEL DESIGN

Il Novecento è stato il secolo in cui il design ha assunto un ruolo centrale nella vita quotidiana: dalla Bauhaus al design scandinavo, l’idea che “il bello e l’utile” potessero entrare nelle case di tutti si è diffusa a livello internazionale.

In questo contesto Aalto ha portato un contributo originale e duraturo facendosi interprete di una visione olistica nella quale architettura e design d’interni dovevano lavorare insieme per creare un ambiente coerente e armonioso.
Come nel sanatorio di Paimio per il quale Aalto disegna non solo una serie di sedie, poltrone e letti in legno curvato ed incollato, ma progetta e realizza anche lampade in acciaio e vetro concepite per compensare la luce naturale, lavabi e sanitari dimensionati in funzione delle esigenze dei degenti, fino alle maniglie delle porte, dotate di un sistema di sicurezza antiurto che ne facilita l’uso da parte di persone malferme.

L’ESSERE UMANO AL CENTRO

Nel suo approccio alla progettazione e alla visione del ruolo dell’architetto e dell’architettura nella società, Aalto appare un precursore, un contemporaneo per la sua particolare sensibilità per la natura e i materiali, la carica creativa espressa nell’edilizia privata residenziale, l’attenzione a una progettazione “totale” che interessa non solo l’edificio ma tutto quello che comprende. Nonché la convinzione che l’opera architettonica possa fare la differenza e indirizzare la vita del singolo e della collettività. Ieri come oggi “La vera architettura esiste solo quando pone al centro l’essere umano (Alvar Aalto, 1958).

PER APPROFONDIRE:

  • La Fondazione Alvar Aalto si occupa dell’eredità materiale ed intellettuale di Alvar Aalto e gestisce il Museo Alvar Aalto a Jyväskylä.
  • Per approfondire l’apporto di Alvar Aalto e Arne Jacobsen al design nordico,ti consigliamo questo video.
  • Per approfondire l’argomento in classe, scarica la scheda operativa Leggere l’opera. Villa Mairea
  • Per approfondire Alvar Aalto designer leggi le schede descrittive dei suoi pezzi più iconici e guarda il video che analizza tecniche e forme del progettista finlandese.
Recapiti
Andrea Padovan