L’ultimo Cdm in ordine temporale approva il Dpfp (Documento programmatico di finanza pubblica).
DPFP in Aula
Il testo del Documento sarà inviato a Bruxelles e in Parlamento. L’esame in Aula è previsto per il 9 ottobre. Il buon andamento della spesa primaria netta proietta il deficit sul 3% nel 2025, il che può farci uscire dalla procedura per deficit eccessivo nel rispetto del percorso concordato a livello europeo
Debito in riduzione nel 2027
«Il debito del Dpfp si attesta su valori inferiori al PSB (dove era pari al 137,8 nel 2026) e, in termini programmatici, in riduzione anche rispetto a quelli tendenziali del documento di primavera. Tale indicatore inizia a ridursi già nel 2027 e si attesta nel 2028 a un valore pari al 136,4 quando verrà meno l’effetto del superbonus», precisa una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il cui titolare – Giancarlo Giorgetti – aggiunge: “Confermiamo la linea di ferma e prudente responsabilità che tiene conto della necessità della tenuta della finanza pubblica nel rispetto delle nuove regole europee ma nel quadro delle misure imprescindibili a favore della crescita economica e sociale dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese”.
Il tasso di crescita del valore del Pil programmatico si attesta, per il 2026, allo 0,7%; nel 2027 allo 0,8%; nel 2028 allo 0,9%. Il tasso di crescita tendenziale risulta pari allo 0,7% nel 2026 e nel 2027 e allo 0,8% nel 2028. Tali dati si basano su stime assai prudenziali che allo stato risentono anche del contesto geopolitico internazionale.
Al fine di dare continuità agli interventi approvati dal Governo, saranno previste specifiche misure volte a stimolare gli investimenti delle imprese e a garantirne la competitività.
Si procederà nel percorso di incremento delle misure a sostegno della conciliazione vita-lavoro.
Concorre al finanziamento della manovra una combinazione di misure dal lato delle entrate e di interventi sulla spesa; questi ultimi tengono conto del monitoraggio compiuto e dell’adeguamento dei relativi cronoprogrammi di spesa. Si ricorda che la manovra dello scorso anno ha reso strutturali fondamentali misure quali:
– la riduzione del carico fiscale sui redditi da lavoro;
– il rinnovo dei contratti pubblici
Nel Documento sono anche indicati i collegati alla manovra.
In manovra meno tasse su redditi da lavoro
Il DPFP traccia l’ossatura della manovra 2026; tuttavia, è chiaro che si dovranno attendere:
- il Documento programmatico di bilancio a Bruxelles il 15 ottobre;
- la Legge di Bilancio per il 2026 alle Camere entro il giorno 20.
Taglio Irpef prioritario. Poi l’Ires premiale strutturale
La priorità è il taglio dell’Irpef, che interesserà il ceto medio con una riduzione della seconda aliquota dal 35% al 33% per i redditi da 28mila a 50mila euro. Il viceministro Leo ha ribadito, poi, l’obiettivo di rendere l’Ires premiale strutturale, semplificandola.
Considerate le difficoltà di Transizione 5.0, il Governo, attraverso il Ministro MIMIT Adolfo Urso, lavora anche ad “uno strumento incentivante orizzontale con risorse nazionali”.
Infine, potrebbero essere rinnovate le risorse per le Zes: l’impegno è che «la dotazione finanziaria venga confermata e migliorata».
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