Il fabbisogno di immunoglobuline in Italia è in costante crescita e rappresenta una delle sfide più rilevanti per il nostro sistema sanitario. Le immunoglobuline sono farmaci plasmaderivati fondamentali per la cura di numerose patologie, tra cui immunodeficienze primarie e secondarie, neuropatie autoimmuni come la CIDP (polineuropatia demielinizzante cronica infiammatoria), malattie autoimmuni e condizioni acute come infezioni severe.
Secondo l’ultimo Rapporto ISTISAN 25/7 (2023), la domanda nazionale di immunoglobuline ha raggiunto 6,47 milioni di grammi, equivalenti a circa 109,7 grammi ogni 1.000 abitanti. Si tratta di un incremento del +3,6% rispetto al 2022. Questo significa che ogni anno sempre più pazienti necessitano di questi farmaci salvavita.
La crescita del fabbisogno può essere spiegata da diversi fattori:
- Ampliamento delle indicazioni cliniche: le immunoglobuline vengono sempre più utilizzate in patologie non tradizionali, come alcune malattie autoimmuni rare e complicanze neurologiche.
- Invecchiamento della popolazione: con l’aumentare dell’età media, cresce anche la prevalenza di malattie croniche che richiedono terapie sostitutive o immunomodulanti.
- Miglioramento delle diagnosi: oggi si identificano più rapidamente immunodeficienze e neuropatie, aumentando il numero di pazienti trattati.
- Appropriatezza prescrittiva non sempre ottimale: in alcune realtà le immunoglobuline sono utilizzate anche in condizioni in cui le linee guida non ne raccomandano l’impiego.
Questa tendenza pone due grandi sfide: garantire l’accesso equo alle terapie e assicurare l’autosufficienza nazionale. L’Italia riesce a coprire solo poco più della metà del proprio fabbisogno con plasma raccolto sul territorio: il resto dipende dal mercato estero, soggetto a crisi e carenze internazionali.
Per i pazienti, questo significa che ogni incremento della domanda può tradursi in rischio di carenza o difficoltà di accesso, soprattutto nelle regioni più fragili.
Parlare di fabbisogno crescente significa, quindi, non solo dare un dato numerico, ma raccontare la storia di migliaia di persone che ogni giorno vivono con la consapevolezza che la disponibilità delle immunoglobuline è vitale.
