I numeri diffusi oggi dall’Inail sono un campanello d’allarme che non possiamo permetterci di ignorare. Nei primi otto mesi dell’anno si contano oltre 384 mila denunce di infortunio e 681 morti sul lavoro, praticamente uno al giorno. È una strage silenziosa che continua senza sosta e che ci impone un cambio di passo immediato e concreto”, dichiara Francesco Cavallaro, Segretario Generale della CISAL. “Preoccupa in modo particolare – aggiunge Cavallaro – l’aumento delle malattie professionali, cresciute dell’8,9% rispetto allo scorso anno e del 131% rispetto al 2020: un dato che testimonia come la prevenzione e la tutela della salute nei luoghi di lavoro siano ancora troppo spesso considerate secondarie. È un errore gravissimo che si paga in termini di vite e di dignità”.Un altro fronte critico è quello scolastico. “Colpisce – sottolinea Cavallaro – la crescita degli incidenti che coinvolgono studenti, con oltre 50mila denunce nei primi otto mesi e un incremento del 2,5%. Questo dimostra che anche negli ambienti formativi serve una vera cultura della sicurezza, che non può ridursi a burocrazia o adempimenti formali”. “La sicurezza sul lavoro non è e non può essere un costo – conclude il Segretario Generale della CISAL – ma un diritto universale. Per questo chiediamo al Governo di convocare immediatamente le parti sociali e di avviare un piano straordinario nazionale per la sicurezza: servono più ispettori, più formazione, più investimenti in prevenzione e una stretta severa contro chi non rispetta le regole. Non possiamo rassegnarci a un Paese in cui si continua a morire per lavorare”.
Compatibilità
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Fonte: https://cisal.org/lavoro-cavallaro-dati-inail-drammatici-la-sicurezza-non-e-un-costo-ma-un-diritto/
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