Come il clima interferisce sulla gestione dell’arboreto | Rizzoli Education

Compatibilità
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La programmazione degli interventi agronomici da realizzare nell’arboreto è sempre influenzata dall’andamento climatico. Questo può accadere in senso positivo, nelle annate cosiddette favorevoli, quando il decorso degli eventi climatici non crea imprevisti o complicazioni e permette di contenere il numero di interventi agronomici nella norma. Al contrario possono verificarsi annate con andamenti climatici più complessi ed avversi, quelle che vengono definite annate difficili, nelle quali il carico di lavoro e di interventi che il produttore deve realizzare aumenta e richiede un maggior numero di operazioni in campo con maggiori rischi per la coltura e la produzione ed oneri di gestione agronomica imprevisti. Questo condizionamento delle scelte da parte del clima richiede la prontezza dell’arboricoltore nell’adeguarsi alle situazioni e rispondere prontamente con le decisioni adeguate. I fattori climatici che possono condizionare la gestione dell’arboreto sono in particolare la piovosità, la temperatura ed eventuali avversità che si dovessero verificare.

Difesa fitosanitaria

L’esempio più frequente legato ad una piovosità che potrebbe essere definita anomale, se abbondante e molto frequente, è quello della difesa fitosanitaria.  Lo sviluppo e l’evoluzione delle malattie funginee in particolare è legato all’andamento delle piogge tanto che il numero di trattamenti eseguiti nel corso di una stagione non è mai uguale a quello dell’annata precedente e talvolta può essere anche molto differente. A titolo di esempio si consideri che per certe colture, ed in relazione a particolari avversità, il numero di trattamenti può anche variare del 30/40% fra una stagione ed un’altra con evidente incidenza sia sui costi degli agrofarmaci che sui tempi di lavoro. Pensiamo per esempio all’esecuzione di un trattamento fungicida con un prodotto di copertura: in assenza di pioggia il trattamento successivo si renderà necessario non prima di 5/6 giorni mentre in caso di pioggia dilavante, intendendo per tale una pioggia di entità superiore ai 30 millimetri, questo dovrà essere ripetuto nel più breve tempo possibile. 

Ingresso in campo

Una piovosità particolarmente intensa e concentrata nel tempo condiziona l’ingresso in campo per le varie operazioni colturali. Da questo punto di vista occorre poi distinguere fra operazioni che non possono essere rimandate, come nel caso dei trattamenti fitosanitari, od interventi che possono essere rimandati in attesa del ripristino di condizioni di transito meno impattanti per l’interfila. Transitare in condizioni di bagnato fra i filari comporta un dannoso compattamento del terreno causato dal fatto che la trattrice è costretta dagli spazi modesti a passare ripetutamente nello stesso punto generando una sorta di binari di transito. Queste generano terreno compatto e asfissia radicale, oltre a rendere il terreno sconnesso e di percorrenza non più lineare anche quando il terreno si sarà asciugato. La gravità della situazione è sempre direttamente proporzionale alla durata del periodo di piogge copiose e frequenti ma in molti casi queste ‘ruotate’ nell’interfila richiedono interventi straordinari per il ripristino di condizioni accettabili sia per favorire il transito che per ottimizzare le condizioni del terreno per la coltura. Nello specifico la rottura di questa suola compatta potrà essere realizzata con una ripuntatura dell’interfila, magari a file alterne per preservare la transitabilità fra i filari, o l’utilizzo di decompattatori che in ogni caso sono interventi agronomici imprevisti e non programmati che richiedono tempo e pertanto vanno a gravare anche sui costi di produzione. Ovviamente a seguito di una pioggia molto copiosa sarebbe bene rimandare il transito nell’interfila indipendentemente dal fatto che la ‘gravità’ del compattamento dipende sia dalle caratteristiche del terreno in termini di tessitura che dal peso delle macchine utilizzate. Ovviamente l’ingresso in campo è sempre da evitare tenendo ben presente che l’unica operazione colturale irrinunciabile può essere la difesa fitosanitaria mentre tutte le altre operazioni possono essere procrastinate nel tempo o sostituite con interventi alternativi.

Gestione del suolo

Anche la gestione del suolo è particolarmente influenzata dalle condizioni climatiche. In condizioni di bagnato la trinciatura interfilare può essere rimandata al momento ideale con il solo rischio che un accrescimento della lunghezza del cotico richieda un leggero rallentamento della velocità di lavoro. Rimandare la lavorazione del terreno lungo la fila invece può comportare un eccessivo sviluppo in lunghezza e volume delle essenze erbacee tale da non permettere più l’utilizzo degli attrezzi che si era programmato di utilizzare. In questi casi diventa indispensabile modificare la strategia con soluzioni alternative che potrebbero essere il diserbo, chimico o fisico che sia, o la trinciatura, verticale od orizzontale, dell’erba che si è sviluppata. Operazioni che una volta eseguite, si tenga presente che per queste problematiche l’azienda deve essere dotata di più tipologie di attrezzature o fare ricorso a contoterzisti, permetteranno di ritornare alla gestione della fila secondo le operazioni programmate. 

Irrigazione

Non da ultimo si ricorda che il clima influenza direttamente l’esigenza di effettuare le irrigazioni sia in termini di frequenza ed entità. Oltre a questo, si consideri che già da diversi anni si stanno sperimentando le irrigazioni acclimatanti per contenere le escursioni termiche al di sopra di determinate temperature massime. Anche in questo caso è facile comprendere che la gestione delle irrigazioni ed in modo particolare l’incidenza di costo di questa pratica non può essere uguale ogni anno proprio in relazione all’andamento climatico.

Fig. 1

Soprattutto in frutticoltura la piovosità primaverile può costringere a ripetuti passaggi interfilare per l’esecuzione dei trattamenti che compromettono gravemente le condizioni del terreno che dovranno essere ripristinate

Fig. 2

Ripuntatura interfilare, a file alterne, per ripristinare la corretta struttura del terreno

Fig. 3

Operare in condizioni di terreno particolarmente bagnato può essere particolarmente difficoltoso

Fig. 4

La prepotatura meccanica è un’operazione che può essere rimandata a condizioni di transitabilità interfilare ideale

Fig. 5

La trinciatura interfilare contestuale a quella interceppo è un’operazione che può essere rimandata a condizioni di transitabilità interfilare ideale

Fig. 6

Certe operazioni, in questo caso trinciatura interfilare verticale a filo, si rendono necessarie perché le condizioni climatiche non hanno permesso interventi tempestivi di lavorazione dell’interfila

Fig. 7

L’irrigazione del frutteto è una pratica che va eseguita in ogni annata in entità e tempistiche che però sono molto variabili

Fig. 8

L’irrigazione acclimatante, volta a favorire un minimo abbassamento delle temperature massime estreme, è particolarmente condizionata dall’andamento climatico stagionale.

Foto di Claudio Corradi

Recapiti
Andrea Padovan