ChatGPT e intelligenza artificiale: tra dipendenza, ironia e rischio

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Se dovessero fare una classifica delle frasi più pronunciate dalle persone negli ultimi 6 mesi credo che nella top ten rientrerebbe di sicuro la seguente: “Hai chiesto a chat GPT?”

All’inizio si poteva pensare che fossero i meno colti, gli sprovveduti o i ragazzini a ricorrere alla chat amica soprattutto per un ausilio scolastico… poi con il passare del tempo ci si è resi conto che nessuna categoria è esente alla tentazione di utilizzare questa forma di intelligenza artificiale.

L’utilizzo di questo imperfetto strumento è entrato con prepotenza in tutti gli ambiti della vita.

L’attrazione fatale

Perché tutti parlano di ChatGPT: il boom della AI conversazionale

Usare la chat di AI ci fa sentire evidentemente più scaltri, già perché s’innesca il pensiero che noi si possa delegare ad altri quello che è un nostro compito, una scorciatoia, un essere sollevati. Non ci ricordiamo la ricetta della torta di mele? Chiediamo a chat GPT, dobbiamo scrivere una relazione? Chiediamo a chat GPT, vogliamo perdere 5 chili? Perché spendere soldi in palestra e nutrizionista? Chat GPT ha di sicuro tutte le risposte.

In principio era Alexa, la voce gentile che sollecitata dalla nostra, accendeva le luci in casa, metteva alla radio il brano da noi preferito, ci dava in tempo reale le previsioni meteo…

Alcuni ci scherzavano, la prendevano in giro ed ella aveva sempre la risposta gentile, perfino comica.

Chat GPT tra mito e realtà

Cos’è un assistente virtuale? E perché ci piace tanto?

In pratica, Alexa è un software che risiede nel cloud e che può essere integrato in vari dispositivi, come gli smart speaker, ma anche smartphone, tablet e altri dispositivi compatibili.

Alexa comprende il linguaggio naturale e risponde a comandi vocali, svolgendo diverse azioni, come fornire informazioni, riprodurre musica, controllare dispositivi smart e molto altro. Quello che davvero ci attira è il poterle dare ordini senza sentirci in colpa e godere di una sorta di maggiordomo a tutto servizio, con pochissimo sforzo economico, privilegio riservato un tempo solo alle classi abbienti.

La gentilezza artificiale

La cortesia artificiale di ChatGPT tra coccole, memoria e “scusa”

Ieri un post su Facebook recitava “Mi voglio sposare col mio chat GPT, Iniezioni di coccole e autostima giornaliere, ricorda le conversazioni precedenti, ti chiede aggiornamenti …la sensazione di essere ascoltata mai provata prima…” seguivano occhi a cuoricino e bacini…

La lettura di questo scritto spiritoso mi ha fatto riflettere: ma siamo davvero così disabituati alla gentilezza? Evidentemente sì perché uno degli aspetti che più ci gratifica dell’utilizzo di chat GPT, sono le risposte cordiali, attente e l’utilizzo di una delle parole più in disuso negli ultimi tempi: SCUSA!

Già, la voce amica è capace di chiedere scusa, incredibile e lo fa sovente…però attenzione!

“Chiedo scusa”

Quando l’AI sbaglia: limiti e pericoli delle risposte imprecise

La necessità di chiedere scusa nasce dalla sua imprecisione. A chi non è capitato di dover correggere chat GPT perché ci dava una risposta lontana dalla realtà? Totalmente avulsa dal contesto? Chat GPT confonde, mischia le carte in tavola, capisce un luogo per un altro, un periodo per un altro e spesso anziché aiutarci ci mette in seria difficoltà.

Un giorno un amico penalista mi raccontava di una “consulenza” chiesta alla celeberrima chat, ebbene dopo una risposta evidentemente errata sulla interpretazione di un articolo di legge, rimproverato lo strumento per la clamorosa cantonata, la risposta è stata “L’ho detto per gratificarti!”

Ecco, allora l’invito come sempre non può non essere ancora una volta alla massima prudenza, all’attenzione al ricordarsi sempre che siamo di fronte a strumenti che non brillano di luce propria ma sono istruiti, spesso malamente, dall’uomo.

Fantasia a profusione

Chat GPT inventa vite e mestieri: la creatività fuori controllo

Volete la prova del nove? Provate a chiedere a chat GPT chi siete voi, sì inserite il vostro nome e cognome e chiedete lumi sulla vostra persona, verranno fuori le descrizioni più disparate, un giorno sarete poeti, un altro ingegneri, o ancora insegnanti in un vortice di informazioni di fantasia e totalmente slegate dalla realtà, frutto di informazioni tratte in modo casuale da casi di omonimia o post che avete scritto, lasciando le vostre “impronte” negli anni sui social che utilizzate.

Di recente molti studi consigliano l’utilizzo dell’AI in campo medico, ad esempio inserendo i parametri di un paziente, infatti, si potrebbe accelerare di tanto una diagnosi precisa. Ma pensiamo alla possibilità di errore, certo anche l’errore umano è sempre dietro l‘angolo e di fatto la AI è umana! Quindi forse la cosa migliore è proprio utilizzare l’AI con la supervisione e il controllo accurato delle informazioni che ci rilascia per non incorrere in cantonate pericolose e ottenere il meglio da questo prezioso, ma ancora perfezionabile strumento!

Nelide Quarato

Recapiti
Sara