Università del Volontariato® : perché iscriversi? - CSV Belluno Treviso

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Vi presentiamo la testimonianza della giovane Annaflora Zambon che ci spiega perché iscriversi al percorso strutturato di Università del Volontariato® Belluno Treviso.

Annaflora, classe 2003, è una studentessa cafoscarina, uscita da poco da un anno intenso e stimolante: ha infatti partecipato a Università del Volontariato® (UniVol) Belluno Treviso, un progetto di ateneo che prevede un percorso di alta formazione dedicato al Terzo Settore, realizzato all’interno degli spazi del Campus Treviso e in collaborazione con Csv Belluno Treviso. In questa intervista ci racconta com’è stato vivere questa esperienza, cosa si porta a casa e perché oggi più che mai crede nel valore del volontariato.

Come sei venuta a conoscenza di UniVol e perché hai scelto di candidarti a questo percorso?

Ho scoperto UniVol tramite la newsletter “Ca’ Foscari Sostenibile” e mi è subito parsa un’occasione interessante! Per spiegarne il perché devo però specificare che non mi sono iscritta a Storia con l’idea di diventare docente, ma avendo ben chiaro che volevo lavorare per i miei ideali in un ambito internazionale e che, per arrivare a farlo, volevo studiare qualcosa che mi piacesse ed eventualmente integrare con dei percorsi trasversali. Ero quindi alla ricerca di opportunità formative integrative per sviluppare competenze che mi immettessero anche in un ambito pratico che mi avvicinasse alla cooperazione internazionale; ho quindi pensato potesse essere una scelta sensata esplorare l’ambito solidaristico in Italia e mi sono candidata al percorso strutturato di UniVol.

Oltre al riconoscimento di crediti universitari, che valore aggiunto può rappresentare questa esperienza per un/una studente di Ca’ Foscari?

Oltre ai vantaggi pratici e oggettivi come il riconoscimento dei crediti, la possibilità di svolgere le ore di tirocinio necessarie per laurearsi e l’assegnazione di un open badge, ce ne sono altri forse poco considerati. Per esempio la possibilità di scrivere una tesina, utile palestra in vista dell’elaborato finale per laurearsi, che venga poi pubblicata e che permetta di entrare più in profondità in un argomento a scelta nell’ambito della solidarietà. Oppure, la possibilità di interfacciarsi con docenti e materie differenti rispetto a quelle del proprio corso di laurea e che spesso provengono da un contesto manageriale. O anche, il fatto di trovare tra i propri compagni di corso persone in età da lavoro, o addirittura pensionate, con cui lavorare in gruppo in un atteggiamento paritario e mutualmente arricchente… Chiedo ai miei colleghi universitari: quante volte vi è capitato di poter parlare con qualcuno di “più adulto” di voi ed essere presi seriamente in considerazione?

Studentessa, volontaria, corsista del percorso UniVol… come hai fatto a conciliare tutto?

Utilizzando un’agenda cartacea e un calendario digitale su cui appuntavo, con mesi d’anticipo, tutti gli appuntamenti certi (come le date delle lezioni UniVol). Il resto poi, ci veniva costruito attorno pensando al da farsi ed essendo la prima a individuare, e proporre, delle date per attività come riunioni che mi vedevano coinvolta. In generale, ci potranno sempre essere degli impegni che si sovrappongono e qualcosa a cui rinunciare o dei “no” da dire, ma trovo che, organizzandosi per tempo, sia possibile riconoscere le dovute priorità settimanali e completare il percorso UniVol mentre si portano avanti anche tutti gli altri progetti della nostra vita. Un altro aspetto fondamentale è che, quando mi sto preparando per gli esami, mi prendo dei giorni di irreperibilità per immergermi completamente nelle materie senza distrazioni, facendo valere il più possibile il tempo che dedico allo studio.

Parliamo del dopo UniVol… Come valorizzerai questo bagaglio di conoscenze?

Innanzitutto inserendolo in Linkedin e nel mio curriculum vitae! Poi, in realtà, ho già iniziato a beneficiare e a utilizzare le conoscenze apprese. Ho fondato, infatti, una nuova sezione giovanile di Unicef a Treviso, mettendo in pratica soprattutto quanto appreso circa la gestione delle persone e la realizzazione di eventi. Ho affiancato un’associazione di promozione sociale, formata solo da under 30, circa la centratura dell’identità associativa, la progettazione sociale per bandi e la raccolta di fondi. Ho divulgato strumenti e conoscenze utili per il Terzo Settore, tenendo delle lezioni apposite, all’interno delle associazioni di cui faccio parte. Infine, con i colleghi della classe 10 di UniVol abbiamo fondato una nuova associazione che mira a mettere in pratica gli insegnamenti di UniVol; in questo contesto io sono la mente pensante dietro a un progetto sul volontariato giovanile che vedrà la luce nel 2026.

E per il tuo futuro professionale?

Aver partecipato a UniVol, combinato con le plurime esperienze di volontariato, mi ha resa più fiduciosa circa le mie possibilità future di costruirmi un lavoro che mi soddisfi e corrisponda ai miei valori. Mi ha infatti permesso di esplorare più ambiti pratici che trovano corrispondenza nel mondo del lavoro: gestione di progetti, organizzazione di eventi, progettazione e raccolta fondi. In base ai miei interessi, non mi resta che scegliere ciò che preferisco e approfondirlo ulteriormente con corsi e tirocini specializzandomi sempre più, come il mercato del lavoro odierno richiede. In conclusione, io sono più orientata su una dimensione europea, ma se dovessi rimanere in Italia, sono fiduciosa che questo percorso mi aiuterebbe a trovare un lavoro nel Terzo Settore, che impiega quasi 1.000.000 di persone solo nel nostro paese (praticamente quanto il settore agricolo).

Cosa consigli ai tuoi colleghi per approcciarsi al mondo del volontariato?

Rivolgendomi direttamente a loro, direi: non siamo più studenti della scuola dell’obbligo, prendiamoci il nostro spazio per scoprire il mondo e metterci al lavoro per migliorarlo. Nella mia esperienza, consiglio il volontariato per farlo perché è una buona occasione per conoscersi meglio e scoprire cosa ci piaccia fare, inoltre, è scientificamente provato che il donare faccia sentire appagati gli esseri umani.

Poi, suggerirei di non scoraggiarsi nella ricerca dell’associazione adatta alle proprie esigenze. Consiglio di guardarsi intorno, individuare una causa che stia a cuore (come ambiente, animali, rifugiati, malati, donazioni biologiche, ricerca… e tantissime altre) e provare a entrare in un’associazione. Ricordatevi poi che, per ogni ambito, ne esistono tante sul nostro territorio e che se dopo qualche prova capite che la prima non è la vostra, non demordete e passate a quella dopo: troverete quella che vi sappia dare le giuste possibilità e dei mentori di vita. E sappiate che ne esistono di numerose di interamente giovani o con gruppi under 30 appositi.

Infine, vi auguro di entrare nel mondo del volontariato pieni di proattività: appassionatevi, fatela diventare una vostra cosa, impegnatevi e date vita ai progetti che vi stanno a cuore!


Scopri come prendere parte dodicesimo Anno Accademico di Università del Volontariato® a Belluno e Treviso. Da anni il Csv Belluno Treviso forma i volontari delle associazioni del territorio e sensibilizza i cittadini alle tematiche del volontariato e della cittadinanza attiva. Gli interessati al progetto formativo possono scegliere tra percorso strutturato e libera frequenza alle singole lezioni di interesse.

Quest’anno il tema scelto è “Oltre l’io, dentro il noi“. Clicca qui per saperne di più.

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