Chi pagherà per la giovane vita di Cristina Gallo? La sua morte, dopo aver atteso otto mesi per un esame istologico a causa di incuria e irresponsabilità della sanità siciliana, è il simbolo straziante di un diritto alla salute negato in tutto il Paese.

Siamo stanchi di denunciare: la malasanità dilaga dal Sud al Nord, le liste d’attesa restano ingiustificate e infinite, nonostante gli annunci governativi. La salute è sempre più un privilegio per chi ha il portafoglio pieno.

E anche l’ottavo Rapporto Gimbe, presentato l’altro giorno, conferma la nostra denuncia: il Servizio Sanitario Nazionale è a rischio smantellamento. Assistiamo a un lento ma costante processo di indebolimento della sanità pubblica a favore della privata. Il risultato è che quasi il 10% degli italiani nel 2024 ha dovuto rinunciare alle cure.

Da due anni attraverso la nostra campagna contro la povertà sanitaria, con la madrina Rosanna Banfi, abbiamo denunciato e accompagnato i cittadini che chiedono il giusto rimborso per esami negati. L’ADOC è disponibile con i suoi 107 sportelli sul territorio nazionale per tutelare i diritti dei cittadini e difendere e migliorare la sanità nel nostro Paese.

Non smetteremo di lottare per Cristina e per tutte le vittime della malasanità. Come ADOC, non lasceremo cadere nel vuoto il suo appello finale e il suo impegno e quello del marito per una sanità più giusta al servizio di tutti.