Cammino sinodale, dall’ascolto alla profezia - Azione Cattolica Italiana

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La terza Assemblea sinodale delle Chiese che sono in Italia si svolgerà sabato 25 ottobre, integrandosi, così, con gli eventi del Giubileo dell’équipe sinodali e organismi di partecipazione che si terranno a Roma negli stessi giorni.

Si tratta di un momento molto importante per la Chiesa italiana perché gli oltre 800 delegati all’Assemblea saranno chiamati per votare il Documento di sintesi del Cammino sinodale, che raccoglie quanto emerso in quattro anni, caratterizzati da un coinvolgimento, articolato e diffuso delle Chiese diocesane e delle diverse realtà ecclesiali. Un coinvolgimento che ha permesso a ciascuno di portare il proprio contributo e di confrontarsi con gli altri.

È stato un Cammino che ha permesso di far emergere le molteplici risorse presenti nelle nostre Chiese e i segni di speranza che silenziosamente sono all’opera; altrettanto chiaramente ha messo in luce le situazioni di fatica che sono presenti nelle nostre comunità e che ci interpellano fortemente.

Rileggere il Cammino sinodale

Attraverso il Cammino sinodale siamo stati tutti sollecitati a metterci in gioco e a crescere nella comunione, nella partecipazione, nella corresponsabilità, nella missione. Le diverse fasi che l’hanno caratterizzato possiamo, perciò, leggerle come lo snodarsi di un percorso comunitario di “esercizi spirituali”, come una significativa esperienza di crescita condivisa.

Fase narrativa

La fase narrativa, iniziata nell’autunno del 2021, ha sollecitato tutti noi a crescere nella dimensione dell’ascoltare, che costituisce fattore imprescindibile per poter camminare insieme. Un ascolto che non si è limitato ai confini delle nostre realtà ecclesiali, ma ha cercato di andare oltre. Con i Cantieri di Betania, infatti, si è cercato di intensificare lo sforzo per un ascolto che fosse, congiuntamente specifico e capillare.

Fase sapienziale

Con fase sapienziale abbiamo cercato di crescere nell’esercizio del discernere, comprendendo meglio come il discernimento pastorale chieda tempo per circoscrivere le questioni, per andare in profondità, per cominciare a delineare strade possibili.

Fase profetica

La fase profetica ci ha messo di fronte all’esercizio dello scegliere, facendoci comprendere quanta energia chieda il fare sintesi, il cercare di definire insieme le priorità. Quanto nel prendere le decisioni sia importante tenere conto anche delle sensibilità diverse e il rendere ragione delle scelte operate.

Camminare insieme

Tutte le tappe del Cammino, pur nella loro specificità, sono stato sempre guidate da una duplice intenzione di fondo: rispondere all’invito che papa Francesco, più volte, aveva rivolto espressamente alle Chiese in Italia di compiere con coraggio un percorso sinodale; lasciarsi interpellare dall’interrogativo che ha animato tutti i lavori del Sinodo universale sulla sinodalità: «come si realizza oggi, a diversi livelli (da quello locale a quello universale) quel “camminare insieme” che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo, conformemente alla missione che le è stata affidata; e quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere come Chiesa sinodale?».

Tutto il Cammino ha avuto come stile di fondo quello del discernimento comunitario, espresso dalla pratica della Conversazione nello Spirito, attuata principalmente nei tavoli sinodali. Uno stile che, è stato chiesto più volte da molte persone, possa continuare ad innervare la vita pastorale della Chiesa italiana.

Il Documento di sintesi

Il Documento di sintesi, che sarà votato nella terza Assemblea sinodale, intende raccogliere e proporre. Raccogliere, seppur in modo sintetico, i punti emersi con più chiarezza nel corso del Cammino e proporre all’attenzione dei Vescovi linee possibili di azione, che, in alcuni casi, riprendono anche pratiche già in atto, che chiedono di essere rafforzate e maggiormente diffuse.

Nel corso del Cammino sinodale, è emersa con chiarezza l’importanza di operare una conversione missionaria operando contemporaneamente su tre dimensioni: comunitaria; personale; strutturale.
È proprio ispirandosi a queste tre dimensioni che il Documento di sintesi, dopo un’introduzione che richiama i principi che hanno ispirato il Cammino, si articola in tre parti ognuna, delle quali propone delle scelte di fondo e delle proposte in rapporto a specifici contenuti.

Non si torna indietro

Si tratta di un Documento che porta a conclusioni quattro anni di intenso lavoro, a più livelli: parrocchiale, diocesano, regionale, nazionale. Esso tuttavia non chiude, al contrario apre, perché darà il via a una nuova fase che, attraverso le indicazioni dei Vescovi, chiamerà in causa tutti noi. Si tratta di un testo che apre prospettive di lavoro che chiederanno l’intelligenza, la creatività, la passione, la sapienza di tutti. Occorre perciò tenere alta l’attenzione sulle intenzioni di fondo che hanno ispirato il Cammino sinodale e sullo stile che abbiamo iniziato ad esercitare, senza lasciarci prendere dalla frenesia del fare tutto subito o dalla tentazione di chiudere il Documento in un cassetto, per tornare “a fare le cose di prima”. Avremo bisogno invece di continuare a crescere nella capacità di ascoltare, discernere, scegliere, di riflettere sulle scelte compiute, continuamente animati dal desiderio di rendere le nostre comunità ecclesiali sempre più evangeliche.

Recapiti
Pierpaolo Triani