Il 14 ottobre a Bari, presso la sala convegni dei Comboniani, si è tenuto l’importante incontro Innovazione, Diritti, Sviluppo del Territorio, promosso dal Movimento lavoratori di Azione cattolica (Mlac) per celebrare la Giornata mondiale per il lavoro dignitoso. L’evento, moderato da Santino Mazzotta (incaricato regionale Mlac della Puglia) e alla presenza dell’équipe nazionale Mlac, si è aperto con un breve momento di preghiera guidato da don Giosy Mangialardi, assistente unitario dell’Azione cattolica di Bari, mettendo subito al centro la persona e la sua dignità.
Ricche di spunti di riflessione sono state le relazioni degli intervenuti, a partire da Maurizio Biasci, segretario nazionale Mlac, il quale ha sottolineato l’obiettivo di garantire a ogni lavoratore sicurezza, dignità, giusta retribuzione e libertà sindacale, avvertendo che la precarietà genera danni sociali. È stato poi il momento dei saluti di Piergiorgio Mazzotta, delegato regionale Ac della Puglia, che ha definito il lavoro dignitoso un “pilastro associativo” per promuovere giustizia e democrazia.
La fede deve farsi voi profetica
A portare i saluti e l’incoraggiamento dell’arcivescovo, mons. Giuseppe Satriano, è stata Monica Del Vecchio, presidentedell’Azione cattolica di Bari-Bitonto, che ha ringraziato il Mlac per aver scelto Bari come sede di questo incontro nazionale. Nel suo messaggio, l’arcivescovo ha lodato l’iniziativa come «segno eloquente di attenzione ai “luoghi” dove si gioca la dignità dell’uomo». Ha sottolineato che «il lavoro dignitoso è un luogo generativo di pace ed equità sociale» eche, di fronte a precarietà e sfruttamento, la fede deve farsi “voce profetica” e impegnarsi concretamente per difendere i diritti di ogni lavoratore. L’augurio è che l’incontro faccia nascere percorsi nuovi, dove il lavoro torni a essere spazio di dignità condivisa.
Ad offrire una profonda riflessione teologica è stato don Oronzo Cosi, assistente nazionale Mlac, interrogandosi sul perché la Bibbia parli del lavoro. Ha affermato che l’azione di Gesù è un paradigma: risollevare l’umanità ferita, restituendo la dignità legata alla visione della persona.
Il modo in cui viviamo il lavoro testimonia la nostra visione sulla persona e sulla dignità della persona
Don Oronzo ha sottolineato che la persona è l’apice della creazione, e per questo ha una dignità altissima, rendendonecessario che anche il suo lavoro lo sia. Il lavoratore non è un numero né un ingranaggio: il datore di lavoro, in quest’ottica, deve collaborare con l’opera di Dio per rendere il lavoratore libero e più umano.
La prospettiva dell’incontro si è spostata sul contesto locale con l’analisi di Eugenio Cascione, direttore Confcooperative Brindisi, che ha fornito una panoramica sulla situazione economica in Puglia, basandosi sui dati della Banca d’Italia. Ha evidenziato che nel 2024 il Pil regionale è cresciuto solo dello 0,5%, meno del Mezzogiorno. Tra i problemi sollevati ci sono le ripercussioni della globalizzazione (dazi), l’aumento dei prestiti familiari (su cui le banche speculano) e la forteemigrazione giovanile laureata, che porta a una perdita di “generatività” per la regione. L’esperto ha sostenuto che ènecessario passare dal Pil al Fil (Felicità interna lorda), che si misura anche con la qualità e la dignità del lavoro. Nonostante le sfide, i settori agricolo (olio d’oliva, vino) e il turismo si confermano punti di forza.
Giuseppe Boccuzzi, segretario generale Cisl Bari, ha sottolineato l’evoluzione del mondo del lavoro come una sfida cherichiede di mettere al centro la persona, contrastando la mera caccia al profitto. Ha richiamato l’Articolo 46 della Costituzione per promuovere una cultura d’impresa e del lavoro partecipativa, basata sulla corresponsabilità tra datore e lavoratore. Ha insistito sulla necessità di creare ambienti di lavoro con al centro la cultura della sicurezza e della prevenzione, che deve partire dalle scuole,affinché «non ci sia un popolo che rischia la vita per andare a lavorare».
La voce dell’associazione
A chiudere il cerchio degli interventi sono stati l’Acr e il Settore giovani dell’Ac regionale, che attraverso un’interazione con le realtà associative diocesane hanno sviluppato dei lavori interrogandosi sul tema del “lavoro dignitoso”. I ragazzidell’acr hanno presentato un lavoro e dei video, che hanno evidenziato come il tempo per la famiglia sia la cosa più preziosa per ogni lavoratore. I giovani hanno invece sottolineato la precarietà dilagante, soprattutto nei settori agricolo e turistico/stagionale, con sfruttamento (salari bassi, straordinari non pagati, orari estesi) e difficoltà a ottenere contratti stabili. Di fronte a questa crisi, hanno lanciato l’appello all’Azione cattolica a promuovere la legalità, educare al lavorocome vocazione e sostenere l’impresa sociale che valorizzi le persone e i talenti.
Al termine degli interventi, Santino Mazzotta ha ringraziato coloro che sono intervenuti e ha richiamato l’impegno sociale dell’Ac, promuovendo l’iniziativa dell’Albero della Sicurezza come investimento per il futuro, per ricordare levittime sul lavoro e per continuare a battersi per il lavoro dignitoso.
Il lavoro è un bene fondamentale per la comunità in cui viviamo, perché il confronto continuo porta a evolverci, a carpire il meglio dagli altri a beneficio nostro e di chi ci sta intorno. Il lavoro è desiderare di vedere oltre.
*l’autore dell’articolo è Alessandro Lippolis, segretario Mlac diocesi di Oria