Campagna di sensibilizzazione DCA. “Manette, pane”.

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In questa campagna volutamente senza claim, ho raffigurato una ragazza giovane e  donna più adulta. Nessuna effettiva spiegazione, solo immagini intense che cercano di comunicare……

Entrambe le donne incatenate dai tanto temuti CARBOIDRATI.

ODIATIAMATIODIATIAMATI!

La ragazza che piange lacrime nere tanto è il dolore, ha le manette che sono un tutt’uno con la corona posata sulla sua testa, anch’esse fatte di pane, che presenta un evidente simbologia storica, socio-culturale e tanto desiderata in termini di candore…. (…).

Non aggiungo altro.
Ad ognuno la propria lettura.

Perchè… chi sarà la ragazza piu’ giovane rispetto alla ragazza piu’ adulta? Il pane? La restrizione? Si conoscono le due? Le età differenti e gli innegabili sguardi diversi si notano. E così via… Clicca per ingrandire l’immagine:

Attraverso le immagini pubblicate negli ultimi tempi soprattutto su Instagram @chiarasolems, sto cercando, per quanto possibile, di “raffigurare” il sentire nelle sue varie sfaccettature.
Provo, in modo diretto, forte e crudo a “descrivere” la potenza di queste patologie dato che sono ancora tanto sminuite dalla società.
Immagini che arrivano come un cazzotto nello stomaco, ma soprattutto al cuore!

Spero tanto arrivino a chi ancora non crede alla serietà di queste patologie, e siete in troppi. A chi ancora prende in giro chi sta male. A chi non le considera malattie ma solo disagi, “disturbi” nel vero senso del termine. E anche a chi ha la convinzione che in pochi mesi e con un po’ di forza volontà si possa risolvere tutto!

Viviamo ancora in un epoca in cui la bulimia spesso viene chiamata BULEMIA.

Faccio un quadro della situazione odierna che non è affatto buona. Purtroppo c’è ignoranza. A livello sociale non c’è conoscenza dei DCA.
Ad esempio in determinate situazioni quando dico cosa faccio nella vita mi capitano le domande più disparate… Da questioni riguardanti il pancreas, spessissimo diete dimagranti, è sempre la prima domanda, questioni particolari sull’intestino, se capita qualcuno che poco poco si avvicina descrive “l’onoressica” con cliché arcaici ecc. ecc.

È necessario continuare con sempre più informazione!

Se non esiste una consapevolezza sociale, come facciamo a progredire, crescere e ad andare avanti essendo presi sul serio da tutti con i medesimi diritti di qualunque altra malattia grave?

Concludo ripetendo ancora e ancora che “I disturbi del comportamento alimentare possono non hanno età, sesso, identità di genere, razza, etnia e gruppo socioeconomico.” 💜

ChiaraSole Ciavatta
@chiarasolems

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ChiaraSole Ciavatta