Dopo la presenza alla Milano Fashion Week nel 2024, le aziende cinesi confermano la scelta di Milano come piattaforma privilegiata per presentare il talento tessile e creativo dei brand emergenti per la stagione P/E 2026. Questi rappresentano un importante mezzo di conoscenza per scoprire l’aspetto estetico e le tecniche, dove di intersecano sartoria e innovazione per reinterpretare lo spirito culturale della Cina di ieri e di oggi.
Le sfilate confermano come gli stilisti cinesi abbiano ormai conquistato la tecnica sartoriale occidentale, riuscendo a declinarla al servizio della tradizione orientale e a caratterizzare le loro creazioni rappresentando appieno le esigenze di un prodotto di moda globale e multiculturale.
Tra i marchi più in evidenza si colloca Hui che, con la sfilata “The Song of Silver”, fonde moda, cultura e spiritualità, esercitando un forte richiamo alla cultura orientale con abiti e dettagli di tendenza facendo uso di denim vegetale, sete riciclate, cotone biologico, tulle, arricchiti da ricami. L’aspetto più interessante della collezione consiste nel fatto che le proposte tendono a coniugare moda e sostenibilità, dove estetica e responsabilità convivono, come espressione di un valore culturale globale.
Un altro brand, Liwen Liang dimostra come la produzione cinese si collochi ormai all’avanguardia nella produzione di moda attuale, poiché basa la sue proposte P/E 2026 sull’uso di filati in ceramica indossabile mescolati con filati tessili tradizionali, armonizzando le esigenze della moda contemporanea e quelle dell’artigianato tradizionale.
Il marchio Sarawong, con la collezione “Nowhere” crea una commistione vincente tra Oriente e Occidente: le stampe floreali richiamano l’armonia dei giardini zen, mentre la pittura paesaggistica tipica della Cina rimanda all’estetica moderna e romantica e alle linee fluide dalla tradizione cinese. I materiali comprendono seta e jacquard, caratterizzati anche da tagli realizzati a laser, la palette è basata su tonalità delicate ma vivaci: rosa cipria, giallo, verde e color lavanda.
Il brand Chen.1988, che ha debuttato dieci anni fa proprio a Milano, per la P/E 2026 ha presentato la collezione “The Ideal Autumn” incentrata su un’estetica funzionale dalla silhouette rigorosa ma morbida, valorizzata da contrasti e sperimentazioni materiche con tessuti leggeri, trasparenti e materiali strutturati dalla finitura lucida.
Protagonisti del “Keqiao Fashion Show”, inoltre, sono stati quattro brand cinesi, provenienti dallo stesso distretto, e fortemente in ascesa nel panorama internazionale.
Uncoded, che interpreta la donna moderna attraverso un’estetica sartoriale rigorosa e leggerezza sofisticata; Pinhui, con proposte adatte a una personalità elegante, che si muove nella quotidianità, con linee essenziali; Roseocean, che interpreta magistralmente la moda come una fusione tra cultura urbana occidentale e suggestioni orientali; Xunruo che si distingue per la sua ricerca sperimentale e per un approccio materico e concettuale.
Riferimenti utili in merito all’articolo di approfondimento si trovano nell’attività online “Moda Global” nel testo di “Storia della moda e del costume”