OIPA sui maiali geneticamente modificati: "Una deriva etica"

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Comunicato stampa
24 ottobre 2025

Sulla recente creazione di maiali geneticamente modificati per resistere alla peste suina classica, l’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) esprime profonda indignazione, sottolineando che la questione solleva interrogativi etici che non possono essere ignorati.

Un intervento presentato come traguardo scientifico, ma che altro non è se non l’ennesima espressione dell’arroganza dell’essere umano. Ovviamente, non siamo di fronte a un sistema pensato per tutelare la salute e il benessere degli animali coinvolti, ma il profitto di chi li alleva, così che possano continuare a essere utilizzati come risorsa produttiva negli allevamenti.

“L’idea che l’essere umano possa intervenire sul patrimonio genetico di individui di un’altra specie per renderli “più funzionali”, rappresenta una grave deriva etica. Normalizza l’idea che gli animali non siano portatori di diritti propri, ma oggetti modificabili a piacimento. È una visione antropocentrica, distorta e pericolosa, che riduce la vita animale a mero bene nelle mani umane”.

Massimo Comparotto, Presidente OIPA Italia

L’OIPA sottolinea inoltre che queste operazioni distolgono l’attenzione dal vero problema, gli allevamenti intensivi: si cercano soluzioni tecnologicamente avanzate e moralmente discutibili pur di mantenere un modello produttivo ormai evidentemente insostenibile, sia dal punto di vista etico che ambientale. Le stesse risorse potrebbero (e dovrebbero) essere impiegate per promuovere un sistema alimentare alternativo, cruelty-free e sostenibile.

L’associazione sottolinea la necessità di un confronto serio sul collegamento tra progresso tecnologico e sfruttamento animale, ricordando che la vita non può e non deve esistere in funzione del profitto.

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