Il Governo Meloni ha approvato un nuovo pacchetto di misure economiche da oltre 2,17 miliardi di euro per sostenere la crescita, rilanciare gli investimenti pubblici e favorire le opportunità per i giovani. Il decreto-legge n. 156 del 29 ottobre 2025 contiene interventi che spaziano dalle infrastrutture ferroviarie alla digitalizzazione, dalla ricerca universitaria all’innovazione tecnologica.
Infrastrutture e rilancio industriale
La parte più consistente del provvedimento è destinata al rafforzamento delle infrastrutture strategiche. A Rete Ferroviaria Italiana (RFI) vengono assegnati 1,8 miliardi di euro per il 2025, finalizzati a lavoro di manutenzione straordinaria e aggiornamento della rete. L’obiettivo è accelerare l’attuazione del contratto di programma con RFI e garantire la piena efficienza del sistema ferroviario nazionale, anche in vista dei grandi eventi internazionali e della crescente domanda di mobilità sostenibile.
Il decreto prevede anche 40 milioni di euro per sostenere il Programma ERA della International Finance Corporation, destinato a favorire la ricostruzione economica dell’Ucraina e le collaborazioni industriali tra imprese italiane e ucraine.
Una parte importante delle risorse è indirizzata al sostegno di giovani, università e digitalizzazione del Paese. In particolare, il decreto incrementa di 75,6 milioni di euro il Fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, destinato a promuovere startup, progetti di ricerca e strumenti per la trasformazione digitale di imprese e pubblica amministrazione.
In aggiunta, altri 3,5 milioni di euro finanziano programmi universitari e percorsi di formazione avanzata, con particolare attenzione alle competenze digitali e all’orientamento verso le professioni del futuro.
Dal 2026, inoltre, è previsto un incremento stabile del fabbisogno sanitario nazionale di 2 milioni di euro l’anno, con l’obiettivo di potenziare la ricerca biomedica e l’innovazione nel campo della salute.
Investimenti pubblici e PNRR
Infine, il decreto stabilisce nuove scadenze per i progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e al Piano degli Investimenti Complementari, che dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2026.
La misura punta ad evitare ritardi nella spesa dei fondi europei e nazionali, assicurando la piena realizzazione delle opere finanziate e la coerenza dei cronoprogrammi con i bilanci dello Stato.
Il Ministero dell’Economia precisa che tutti gli interventi saranno coperti attraverso la rimodulazione di fondi esistenti, senza creare nuovo debito. Le risorse provengono da risparmi su fondi speciali, programmi ministeriali e riduzioni di spesa selettive.
Redazione redigo.info